Queen, 10 cose che non sapevi su 'News of the World' | Rolling Stone Italia
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Queen, 10 cose che non sapevi su ‘News of the World’

Dal litigio tra Freddie Mercury e Sid Vicious fino ai segreti del sound di 'We Will Rock You', il disco più venduto della storia dei Queen compie 40 anni

Queen, 10 cose che non sapevi su ‘News of the World’

Ora nessuno ha dubbi sulla grandezza dei Queen, una delle band più importanti della storia del rock, ma nell’estate del 1977 le cose erano molto diverse. La band era nel pieno di una speciale di crisi di mezza età, ed è in quel periodo che Freddie Mercury, Brian May, John Deacon e Roger Taylor sono entrati in studio per registrare il loro sesto album in studio. Il precedente A Day at the Races aveva sbancato le classifiche inglesi, ma i risultati di vendita erano molto inferiori rispetto a quelli di A Night at the Opera. Le recensioni – e i report del tour – erano tutto meno che entusiastiche.

In quella pubblicata su Rolling Stone USA il 24 febbraio del 1977, Dave Marsh scriveva che “tutte le idee più spumeggianti della band sono prese altrove, dal contorsionismo vocale alla Robert Plant fino al pop quasi-vaudeville dei Beach Boys e dei Beatles. In più, per dimostrarsi “più seri”, usano effetti per riprodurre i suoni dell’opera, un po’ come le brutte colonne sonore imitano le sinfonie”. A rendere tutto più difficile c’era l’esplosione del punk e della New Wave, movimenti musicali che mettevano in discussione tutto l’arena-rock degli anni ’70: i Queen erano improvvisamente diventati dinosauri, simbolo di un’epoca che andava scomparendo.

La band non ha rilanciato con un altro album patinato e pieno di sovraincisioni; al contrario, il seguito di A Day at the Races è il lavoro più essenziale della loro discografia. News of the World è unico, un disco dove le esagerazioni rock del passato convivono con una semplicità ritrovata. È uscito il 28 ottobre del 1977 e, con l’aiuto del singolo-bomba We Will Rock You / We Are the Champions, è diventato il loro disco più venduto.

Il dipinto sulla cover di ‘News of the World’

Quest’anno News of the World festeggia il suo 40esimo compleanno: ecco le 10 cose che probabilmente non sapete sul classico dei Queen.

L’album è stato registrato nello stesso studio dove i Sex Pistols incidevano Never Mind the Bollocks

La maggior parte delle tracce di News of the World sono state incise ai Wessex Studios di Londra, nello stesso periodo in cui i Sex Pistles registravano il loro album di debutto. «Li incontravamo nei corridoi», ricorda Brian May. «Parlavo spesso con John Lydon, un tipo molto rispettoso. L’argomento era sempre lo stesso: la musica».

Sid Vicious era decisamente meno rispettoso, tanto che una volta è entrato in sala di missaggio e si è messo a litigare con Freddie Mercury. «Ah, Freddie», diceva, «sei riuscito a portare il balletto alle masse?». «Oh si, Simon Ferocious», ha risposto il cantante. «Stiamo facendo del nostro meglio, caro». Poi, secondo la ricostruzione del biografo Daniel Nester, Freddie si è alzato dalla sedia e si è messo a giocherellare con le spille attaccate sulla giacca di Vicious. «Spiegami», gli ha detto, «hai attaccato le spille tutto da solo?». Sid si è avvicinato con fare minaccioso, e Freddie l’ha spinto indietro. «Che hai intenzione di fare?», Sid non ha reagito.

Molti pensano che Sheer Heart Attack fosse la risposta dei Queen al punk rock, ma il pezzo è stato scritto anni prima

Tutti i membri dei Queen hanno dato il loro contributo a News of the World, e il batterista Roger Taylor ha scritto Sheer Heart Attack e Fight from the Inside, i brani più tosti dell’album. Molti pensavano che Sheer Heart Attack fosse una risposta al neonato movimento punk, ma il brano è stato scritto nel 1974, in piena era glam. «Doveva essere la title track dell’album, ma non sono riuscito a finirla», ha detto Taylor a Rockline nel 1991. «Quando ci sono riuscito ne avevamo già registrati due, e alla fine è finita su News of the World. È affascinante, fa parte di un disco registrato contemporaneamente all’esordio dei Sex Pistols. È una fortuna che sia passato tutto quel tempo, è un brano perfetto per l’esplosione del punk».

We Will Rock You e We Are the Champions sono nate dopo un concerto particolarmente rumoroso

News of the World si apre con We Will Rock You, seguita a ruota da We are the Champions – i due brani, accoppiati in un singolo, hanno scalato le classifiche di tutto il mondo. Ora sono considerati universalmente due classici, ma pochi sanno che sono nati proprio grazie ai fan, soprattutto quelli del pubblico del concerto del 29 maggio 1977, alla Bingley Hall di Stafford. «We Will Rock You è la risposta musicale alla fase che stavamo vivendo come band», ha spiegato May a Guitar World. «Il pubblico stava diventando sempre più importante, cantavano tutte le canzoni. E in un posto come la Bingley Hall diventava impossibile suonare, dovevamo fermarci e lasciarli fare. È per questo che io e Freddie abbiamo deciso di scrivere un pezzo dove il pubblico fosse parte integrante dell’arrangiamento». Alla fine May ha scritto We Will Rock You e Mercury We are the Champions.

La band pensava che We Are the Champions fosse un brano troppo presuntuoso per l’album

«Quando l’ho scritta pensavo al calcio», ha detto Freddie Mercury nel 1978. «Volevo una partecipation song, qualcosa che coinvolgesse i fan. Certo, ho scritto una cosa più teatrale, non proprio il solito coro da stadio». Il resto della band, però, non era d’accordo: quando Freddie l’ha suonata la prima volta pensavano che fosse troppo arrogante, persino per loro. «Ci sembrava un pezzo presuntuoso», ha detto May a Guitar World nel 2008. «Abbiamo tutti guardato Fred e gli abbiamo detto: “Sul serio?”, lui era molto convinto. Era un pezzo dedicato al pubblico, a chi voleva sentirsi una cosa sola con la band, una forza positiva. Sapeva che l’avrebbero cantata tutti».

L’assolo di We Are the Champions è stato aggiunto all’ultimo momento

L’assolo trionfale di We Are the Champions è uno dei momenti più riconoscibili della discografia di Brian May, ma pochi sanno che la versione registrata sull’album è stata improvvisata all’ultimo momento. «Avevo inciso un’altra parte all’inizio delle session», ha spiegato nel 1993. «Sembrava buona a tutti. Nei Queen il mix del pezzo era gestito da chi aveva scritto il brano, e in questo caso si trattava di Freddie. Mi sono fatto dare una cassetta del lavoro fatto fino a quel momento e sono andato a casa ad ascoltarla».

May si è reso conto che il risultato non lo convinceva, «gli ho detto: “Guarda Fred, ho bisogno di registrarla di nuovo”. Alla fine ho rifatto tutto, soprattutto il finale. C’è un punto in cui Freddie porta la sua voce al limite, e volevo che la chitarra facesse la stessa cosa. Nel mix finale è quasi impercettibile, ma è un momento molto importante per me».

Brian May ha sfruttato i suoi studi scientifici per creare i suoni giganteschi di We Will Rock You

Prima di diventare una rockstar, Brian May studiava matematica e fisica all’Imperial College di Londra, dove si è diplomato nel 1968. Come ha spiegato a NPR, il chitarrista ha sfruttato i suoi studi per costruire la sezione ritmica di We Will Rock You. «Stavamo lavorando in questa vecchia chiesa abbandonata, e devo dire che suonava molto bene», ha detto. «C’erano queste vecchie assi dappertutto, e ci sembravano perfette per farci delle percussioni. A un certo punto mi sono chiesto: “ma se ci fossero 1000 persone a calpestare queste assi, che suono farebbero?” E ho pensato: “Beh, farebbero un gran casino, ma si sentirebbe anche un effetto, il risultato della distanza tra chi ascolta e chi fa il suono”. Così ho messo un sacco di ripetizioni individuali dei singoli suoni. Non un echo, ma singole ripetizioni a distanze diverse. E le distanze erano tutte numeri primi… Non c’è nessun eco, non ci sono relazioni armoniche, è per questo che ascoltandola ti sembra di stare nel mezzo di una folla gigantesca».

All Dead, All Dead è ispirata alla morte del gatto di Brian May

Cantata da Brian May, la malinconica All Dead, All Dead sembra l’addio a un amante scomparso, ma in realtà è ispirata dalla morte del gatto che il chitarrista aveva da bambino. «Mi ronzava in testa da un sacco di tempo», ha detto May. «Era un pezzo sugli amici che se ne vanno per sempre… ma credo che tutto sia nato dalla morte del mio gatto. Ero solo un ragazzino, e non l’ho mai superata. È una di quelle cose che torna a perseguitarti in modi sempre diversi. Quando la scrivevo pensavo a tutt’altro, ma credo che inconsciamente fosse un modo per liberarmi di quel ricordo».

Sleeping on the Sidewalk è l’unica canzone di tutto il repertorio dei Queen ad essere stata registrata con una sola take

Nonostante fossero famosi soprattutto per le loro incisioni eccessive, i Queen hanno completato News of the World in un tempo relativamente breve, circa 10 settimane. Tutta la band ricorda la spontaneità di quelle session come una ventata d’aria fresca. E la traccia più spontanea di News of the World – anzi, di tutto il catalogo dei Queen – è Sleeping on the Sidewalk, un blues registrato da May, Taylor e John Deacon in una singola take.

«L’ho tagliata e sistemata, certo, ma quella che ascoltate è la prima e unica versione che abbiamo registrato», ha detto il chitarrista a BBC Radio nel 1983. «L’abbiamo suonata con un po’ di negligenza, e in passato non ci saremmo neanche sognati di metterla nell’album. Eravamo abituati a registrare milioni di volte, volevamo la perfezione assoluta. In questo album, però, volevamo essere più spontanei».

Brian May ha usato il tapping a due mani sul solo di It’s Late, diversi mesi prima che Van Halen rendesse la tecnica popolare

Il tapping a due mani è una tecnica nota ai chitarristi già dagli anni ’60, ma è diventato incredibilmente popolare solo dopo il debutto di Eddie Van Halen del 1978. Il suo primo album ha ribaltato il mondo della chitarra, ma Brian May aveva già usato la tecnica mesi prima sull’assolo di It’s Late, la penultima traccia di News of the World.

«Ho rubato l’idea a un tipo che sosteneva di averla rubata da Billy Gibbons degli ZZ Top», ha detto il chitarrista nel 1982. «Suonava in un club texano: ero così intrigato che sono scappato a casa e ho provato subito a rifarla. Qualche anno dopo sono riuscito a metterla nel solo di It’s Late». Nonostante il risultato gli piacesse molto, May non l’ha più utilizzata. «Era un problema eseguire quelle parti sul palco», ha spiegato. «La suonavo rigidamente… se avessi continuato a studiare sarei migliorato, ma mi sembrava una strada senza uscita».

La cover è stata disegnata dall’artista Frank Kelly Freas ed è ispirata a un suo dipinto di 25 anni prima

La cover di News of the World ritrae un gigantesco robot con in mano uno svenuto Brian May e un sanguinante Freddie Mercury. È dipinta da Frank Kelly Freas, un’artista che aveva lavorato con molte pubblicazioni sci-fi dell’epoca. Roger Taylor, fissato con la fantascienza, era innamorato di una sua opera pubblicata sulla cover del numero di Astounding Science Fiction pubblicato a ottobre del 1953, dove un robot gigante teneva in mano un cadavere.

La band ha contattato Freas e gli ha chiesto di rivisitare quell’opera per la cover di News of the World. «Quando mi hanno mandato le copertine dei dischi precedenti», ha detto Frease, «ho deciso di fare il disegno prima di ascoltare l’album. Temevo di odiarlo e di essere influenzato dai miei gusti musicali». Alla fine Freas – un appassionato di musica classica – è diventato un fan della band. «Hanno una formazione classica evidente, i ragazzi hanno assorbito tutta la bella musica che c’è in giro e l’hanno rimescolata in modo originale».

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