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Quando Matt Cameron dei Pearl Jam ha ricevuto una lettera di diffida dai Kiss

C’entrano la cover band in cui suonava e la difesa del marchio da parte di Paul Stanley e Gene Simmons

Foto: YouTube

Matt Cameron ha ricevuto una lettera di diffida dai Kiss. È successo molti anni fa, quando il futuro batterista dei Soundgarden e dei Pearl Jam (ma anche di Skin Yard, Temple of the Dog, Hater, Wellwater Conspiracy, ecc) faceva parte di una tribute band dei quattro di Destroyer.

Lo ha raccontato all’Howard Stern Show a cui ha partecipato coi Pearl Jam per promuovere il nuovo album Dark Matter.

«Quand’avevo 13, 14 anni facevo parte di una cover band di quartiere dei Kiss. Suonavamo nelle scuole della zona, alle feste e così via. Mi padre era amico del capo del sindacato degli attrezzisti di San Diego e così quando i Kiss sono andati a suonare lì durante il tour di Alive nel 1975 siamo andati al soundcheck alla San Diego Sports Arena».

Le aspettative per l’incontro coi loro idoli erano alte. «Ci sono andato coi due ragazzi della band, Tim e Dave Mahoney. Abbiamo portato l’album fotografico della nostra piccola cover band» in cui erano abbigliati come i Kiss, coi costumi confezionati in casa dalle loro madri e le zeppe degli stivali fatte di legno nel garage di uno dei ragazzi. «Abbiamo incontrato Paul Stanley e fatto una foto con lui. Gli abbiamo detto una cosa tipo: “Ehi amico, siamo in una cover band dei Kiss, ecco il nostro stupido album di foto”».

Quattro, cinque o sei mesi dopo, Cameron e i suoi amici hanno ricevuto una lettera spedita dalla Aucoin, la società di management dei Kiss. Riconosciuto il logo che si trovava anche sui dischi della band, prima di aprire la lettera «eravamo parecchio eccitati: wow, ci ha scritto l’Aucoin Management, ce l’abbiamo fatta! E invece era una lettera di diffida da parte dei Kiss».

«È che avevamo chiamato la nostra band semplicemente Kiss. Non abbiamo pensato granché alle conseguenze. A quel punto abbiamo cominciato a scrivere Kiss aggiungendo tra parentesi: Imitation».

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