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Poliziotti maiali: Frah Quintale denunciato da un sindacato di polizia

Il cantante ha postato una foto, scattata nel backstage, di un gruppo di poliziotti i cui volti sono oscurati dall’emoji di un maiale. «Siamo stati trattati come potenziali criminali», ha scritto sul suo profilo Instagram motivando il gesto

Poliziotti maiali: Frah Quintale denunciato da un sindacato di polizia

Foto: Instagram di Frah Quintale

A lato della sua esibizione a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, Frah Quintale ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto raffigurante un gruppo di poliziotti i cui volti erano stati oscurati dall’emoji di un maiale.

Una boutade, una provocazione che il sindacato di polizia, l’Usip, non ha gradito, facendo partire una denuncia contro il cantante. «Ha superato davvero ogni limite nella sua ricerca di facile pubblicità», ha dichiarato il segretario provinciale del sindacato, Alessio Poidomani. «Sul proprio profilo ufficiale Instagram, infatti, è stato postato un fotomontaggio in cui appaiono poliziotti in servizio col volto coperto da maschere di maiale. L’Usip ha presentato un esposto, chiedendo ogni provvedimento utile a sanzionare questo evidente abuso di quella libertà di espressione di cui siamo assertori e garanti».

Il segretario ha continuato: «Addolora imbattersi in chiari messaggi di violenza mediatica e di palese disprezzo verso lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato che ogni giorno, anche a rischio della propria incolumità, garantiscono la sicurezza di tutti. Siamo di fronte a un atto irresponsabile, antidemocratico e carico di odio, particolarmente grave perché ha come destinatari tantissimi ragazzi. Siamo certi che sulla base del nostro esposto questo episodio troverà un’adeguata risposta da parte delle istituzioni competenti».

Mentre online si moltiplicavano i commenti a favore dell’artista, anche il segretario nazionale del sindacato di polizia Mp, Antonino Alletto, si è espresso sulla questione parlando di «semplice e inutile denigrazione» e di «oltraggiosa parodia fotografica».

Nel pomeriggio, Frah Quintale, attraverso una serie di storie sul suo profilo, ha dato la sua versione dei fatti: «Qualche giorno fa tornando in backstage dopo un concerto pensavo di aver sbagliato strada e di essere finito in commissariato. Davanti a noi una quindicina tra poliziotti e carabinieri affollavano la zone dei camerini tenendo me e tutta la mia crew costantemente monitorati. A nostra disposizione avevamo già la sicurezza del festival e anziché trovare un clima sereno ho avuto la sensazione che le forze dell’ordine fossero lì per tenerci sotto controllo più che per proteggerci».

Il cantante ha poi scritto: «La foto che ho postato è stato un gesti indelicato e qualcuno si è molto arrabbiato ma onestamente andate a fare il mio lavoro e vedere me e il mio team trattati come potenziali criminali senza un motivo specifico mi ha fatto innervosire e reagire in quel modo. L’atteggiamento delle forze dell’ordine mi ha messo fortemente a disagio, facendomi sentire più vigilato che protetto e, siccome non riesco a starmene zitto, in modo stupido ho pubblicato quella foto. Non era mia intenzione farlo diventare un caso o incitare qualcuno alla violenza».

Sulla questione è intervenuto Matteo Salvini, con un tweet: «Non fai ridere, fai pena. Non sei un artista, sei uno schiocchino».

Al «caro politico», come ha scritto lo stesso Frah Quintale senza mai nominare il leader della Lega, il rapper ha risposto: «Ae ascoltassi la mia musica capiresti che sono un non violento e che sono fermamente dalla parte dell’amore, leggendo invece tra i commenti carichi di odio e di frustrazione che hai generato sotto i post e nei miei DM, invece, si capisce quanto sfruttando il clima di tensione, tu sia stato bravo ad aizzare le persone contro *NEMICO Y* per fare un po’ di propaganda elettorale».

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