«Devo stare attento a quel che dico, sennò Roger licenzia anche me» è il commento scherzoso di Pete Townshend alla vicenda dai tratti surreali del rapporto degli Who con Zak Starkey, il batterista che ha suonano più a lungo con loro e che è stato prima licenziato, poi reintegrato, poi di nuovo licenziato. E tutto senza fornire una spiegazione chiara, a quanto pare neanche a lui stando all’intervista che ci ha rilasciato.
Al centro della controversia ci sono le due famigerate esibizioni alla Royal Albert Hall avvenute a marzo. Daltrey si sarebbe indispettivo perché la batteria sovrastava gli altri suoni, secondo Starkey invece è stato il cantante ad avere sbagliato l’entrata nella canzone.
«Non ho visto alcunché di sbagliato», dice ora Townshend in un’intervista concessa ad iPaper. «Quella che si vede è semplicemente una band che non suona insieme da un bel po’. Credo si sia trattato di un problema di suono. E di conseguenza, ho perso il mio fonico».
Townshend dà sostanzialmente ragione a Starkey: «Credo che Roger si sia perso. Non è facile per lui, ma devo stare attento a quel che dico di Roger sennò si arrabbia se dico qualcosa su di lui e il prossimo ad essere licenziato sarò io. Con questo non voglio dire che lui abbia licenziato Zak. È una decisione che abbiamo cercato di prendere assieme, ma che ci è sfuggita di mano».
Nell’intervista Townshend spiega che all’epoca è stato Daltrey a volere Zak, che «è un altro Keith Moon, ha lati estremamente positivi, ma anche problematici. Mi mancherà tantissimo. Ma come sia andata di preciso non lo so, cazzo, non lo so davvero».
Townshend vorrebbe fare un nuovo disco degli Who, Daltrey no. «Ed è dura per me. Secondo lui lasciamo dietro di noi un lascito sufficiente e su questo non siamo d’accordo». E poi, a proposito di quel che sarà degli Who e della loro storia: «Che cosa succede quando uno dei due muore?».
Il musicista ha anche raccontato dei suoi sbalzi d’umore: «Non puoi immaginare cosa significhi essere nei miei panni. Voglio dire, è una cazzo di estasi, ma soffro anche di sbalzi d’umore, di depressione maniacale. A volte quando mi sveglio e se avessi una pistola sotto il cuscino, potrei farmi saltare le cervella. Ma dopo una tazza di tè e un biscotto, mi rendo conto di essere molto, molto fortunato. Faccio una vita fantastica».
Gli Who hanno annunciato il loro ultimo tour che partirà proprio dall’Italia con due concerti, il prossimo 20 luglio allo Stadio Euganeo di Padova e il 22 luglio all’Ippodromo Snai San Siro di Milano. Alla batteria ci sarà Scott Devours, dalla band solista di Daltrey.