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Perturbazione, Elena Diana (violoncello) e Gigi Giancursi (chitarra) lasciano il gruppo

La band di Rivoli ha commentato: "Chi ci segue sa che ci siamo definiti più volte come una famiglia. A volte anche le famiglie non riescono a rimanere unite"
Perturbazione, foto via Facebook

Perturbazione, foto via Facebook

I Perturbazione rimangono senza Gigi Giancursi e Elena Diana, rispettivamente chitarrista e violoncellista della band di Rivoli, marito e moglie nella vita privata. I due lo hanno fatto sapere con dei post su Facebook e anche la band lo ha scritto sulla sua pagina ufficiale:

“Quello di oggi è un post davvero unico, di quelli forti. Chi ci segue da anni sa che ci siamo definiti più volte come una famiglia. Ecco, a volte anche le famiglie non riescono a rimanere unite. È un po’ che la cosa era nell’aria e con questo comunicato la rendiamo ufficiale: Gigi Giancursi ed Elena Diana si separano dal gruppo. Non esistono spiegazioni semplici per una questione complessa. Dopo più di vent’anni insieme, torti e ragioni sono una matassa molto intricata di motivi personali ma anche di importanti divergenze dal punto di vista artistico.
Tommaso, Cristiano, Alex e Rossano sono e rimangono i Perturbazione, con la voglia di scrivere altre canzoni e continuare il viaggio, come questa sera sul palco di Torino.
Senza rimpianti e felici della strada fatta insieme fino ad oggi. Grazie”.

Elena Diana, invece, ha salutato così il gruppo:
“Ho iniziato la mia collaborazione con i Perturbazione nel lontano Settembre del 1994. Abbiamo provato, provato, provato e provato e da queste prove è nata molta musica che abbiamo portato su centinaia di palchi in giro per l’Italia e anche su qualche palco europeo. Ho macinato migliaia di kilometri stipata in furgoni di ogni tipo, condiviso pranzi, merende e cene. Ho ingurgitato ettolitri di caffè per poter iniziare a suonare a mezzanotte, talvolta all’una e condividere con i miei fratelli musicisti quel momento magico che, messi da parte inevitabili litigi, stanchezza e problemi personali, tante volte abbiamo creato con la complicità delle persone che sono venute ad ascoltarci. Siamo anche andati al Festival di Sanremo, una vera avventura e poi di nuovo on the road. Entusiasmo e insoddisfazioni, dolori e gioie. Poi il vento è cambiato, quel vento speciale che soffia per ognuno di noi in particolari momenti della nostra esistenza e che dobbiamo assolutamente seguire per far sì che la nostra linfa vitale si rinnovi e la vena creativa non inaridisca. Ho seguito quel vento, con l’appoggio morale dei miei fratelli in musica e il “circolo” si è chiuso. Nel settembre 2014 si è concluso il tour e la mia barca ha cambiato direzione. Auguro un buon vento ai Perturbazione e a tutte le persone che ci e mi hanno seguito in questi anni per le strade della musica. E non solo. Con grande affetto. Elena”.

Mentre Gigi ha scritto: “Da circa un mese che rimuginavo su cosa avrei dovuto dire per comunicare all’esterno la rottura definitiva con i Perturbazione. Un po’ perché è come comunicare la rottura con una parte di te stesso con cui hai convissuto 25 anni, una parte preponderante della mia vita, Sono vissuto di più con noi/loro che senza, un po’ come con le sigarette. E poi non riesco a non andarmene senza una punta di rammarico che il tempo, così come fa con i dischi non riusciti, seppellirà. Mi avevano proposto un comunicato congiunto, non ho accettato. Una porta si è chiusa e sono rimasto fuori. Non posso quindi sforzarmi di ragionare come se fossi dentro casa. Ma un mese è tanto tempo e, passato il disorientamento iniziale, ho deciso di ricominciare da ciò che mi tiene legato al mondo da più tempo ancora: la musica. E, malgrado il funereo sincronismo tra questa notizia e la Festa dei Morti, penso che non sia il caso di crogiolarsi nel lutto (di quello avremo tutto il tempo, molto di più che il tempo della nostra permanenza). Ho deciso quindi di riesumare una canzone appunto morta, cioè mai uscita, che avevo scritto tempo fa, ma che sembra parlare per me. E di sostituire un vero e proprio comunicato stampa con questa. Anche perché quest’estate c’è stato l’incontro artistico con Linda, che mi fa sentire un pò come Paul. Linda, attenzione, non Yoko. Abbiamo all’attivo, sotto il nome di Linda & The Greenman, ben cinque(!) concerti acustici, che presto saranno sei, sette, cento, chissà.
Con le aggiunte e l’aggiunta di lei, la canzone dormiente è tornata viva.
Auguro al nostro progetto presente e futuro, e al progetto in cui ho prestato più o meno onorato servizio per 25 anni, di riuscire a continuare a fare quello per cui la musica nasce: emozionare in qualche modo chi suona e qualcuno di quelli che l’ascolta.
Vostro per modo di dire Gigi Giancursi”

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