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Perché la gente è ossessionata da Shawn Mendes?

E chiunque risponda "CHI?" forse dovrebbe proprio informarsi, perché la cosa sta prendendo una piega strana.

Perché la gente è ossessionata da Shawn Mendes?

Stamattina mi sono imbattuto in un hashtag misterioso su Twitter, #Nervous. La parola già in sé incuriosisce—nervoso chi? Nervoso per cosa?—, se poi ci aggiungiamo che il suddetto hashtag è in mostruosa tendenza oggi, le cose si fanno ancora più interessanti. È in trending topic, come dicono gli inglesi o quelli che prendono un po’ troppo sul serio i social.

È bastato googlare la parola per ottenere una risposta soddisfacente: Nervous è il nuovo singolo di Shawn Mendes. È uscito oggi, due giorni prima dell’omonimo disco Shawn Mendes, e il fatto che sia uscito a sorpresa ha amplificato la bufera di post dei fan sui social. Sono tanti, tutti infiammatissimi di entusiasmo (molti in caps lock) e cesellati di emoji colorati. Insomma, anche qui non è difficile giungere a un’altra conclusione importante: sono quasi tutti adolescenti. Quel tipo di fanbase agguerrita che chiama il proprio profilo Twitter “-305 UNTIL SHAWN”, cioè i giorni che mancano alla prossima data italiana del giovane canadese; gente che quindi si prende la briga di aggiornare tutti i giorni il countdown.

Vabbè, comunque fino a qui niente di strano. Lui non ha nemmeno vent’anni, è di bell’aspetto (dal 2016 è sotto contratto con un’agenzia di modelli) e canta soprattutto per voce e chitarra folk con dei vocalizzi un po’ RnB che possono variare dal crooning adolescenziale alla Justin Bieber al falsetto tipo Justin Timberlake. E hai detto poco. Il problema però è che a cascare nella trappola del belloccio acerbo ci sono anche tanti adulti, troppi. Un’ossessione collettiva che a volte sfocia nella morbosità sessuale, come dimostrano alcuni articoli apparsi su siti non proprio teen. Roba che onestamente mette i brividi.

Shawn Mendes è diventato famoso da giovanissimo, a 16 anni, postando centinaia di Vine. Cioè quei videini che spopolavano qualche anno fa prima che Instagram inglobasse tutto con l’aggiunta dei video e le stories. Erano video brevissimi, perfetti per diventare virali e poi disperdersi nella nube di Interneto proprio come ogni cosa che ognuno posta ogni giorno. «Non voglio che la mia musica venga ascoltata per qualche mese e poi sparisca» ha detto Shawn. E gli auguriamo che sia così, però qui purtroppo non si tratta di musica. È più un ossessione verso i giovanissimi che parte da Millie Bobby Brown, passa per Shawn Mendes e arriva chissà dove.

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