Patty Pravo querela Luzzatto Fegiz in seguito alle sue dichiarazioni: «Veniva picchiata dal suo manager» | Rolling Stone Italia
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Patty Pravo querela Luzzatto Fegiz in seguito alle sue dichiarazioni: «Veniva picchiata dal suo manager»

Il giornalista è stato intervistato per l'uscita di un documentario sulla cantante. Lei risponde: «In un periodo in cui si ha notizia ogni giorno di violenze di genere sulle donne, Patty smentisce di aver subito ogni forma di violenza e si dichiara solidale con tutte le donne vessate e umiliate, invitando le stesse a non avere paura a denunciare»

Patty Pravo querela Luzzatto Fegiz in seguito alle sue dichiarazioni: «Veniva picchiata dal suo manager»

Foto di Julian Hargreaves

Patty Pravo ha fatto sapere tramite i suoi canali social di essere passata alle vie legali nei confronti del giornalista Mario Luzzatto Fegiz.

Il critico musicale infatti, intervistato da MowMag per l’uscita di un nuovo documentario sulla cantante, ha rilasciato dichiarazioni che stanno facendo molto discutere. In particolare, Luzzatto Fegiz ha ricordato alcuni momenti del passato. Alla domanda «Fegiz, come definirebbe oggi Patty Pravo?», ha risposto così: «Una donna straordinaria che si è divertita a giocare sull’ambiguità, trasgressiva e attenta al look in maniera incredibile. Indagando un pò per il mio libro, ho scoperto delle cose interessanti…», per poi continuare «per esempio si rifiutava di salire sul palco, al momento di andare in scena: panico, capriccio, problemi psichici? Non si sa. La leggenda narra che veniva picchiata dal suo manager che ai tempi era Enrico Rovelli, oppure da qualche fidanzato e dopo averle prese cantava regolarmente». «Picchiata, addirittura?», chiede la giornalista. E lui risponde così:

«Era una gag che ripeteva, ha creato delle situazioni imbarazzanti. Una sera, in un locale di Catania, proprietà di un malavitoso, la scena si consuma di nuovo: Patty non vuole esibirsi. Allora il figlio del proprietario la minacciò avvicinandole il vetro di una bottiglia alla gola: alla fine cantò benissimo. Un’altra volta, a metà anni ’80, con la supervisione di Bibi Ballandi (grande produttore televisivo), per cui aveva tradito lo storico manager (Rovelli) accetta di firmare sul Corriere della sera un articolo sul suo ritorno, dopo un lungo periodo a Los Angeles. Serve un ghostwriter che conosca bene l’artista e di cui l’artista si fidi: la scelta cade su di me. Ci diamo appuntamento in una pensione di Riccione: nessuna pausa, non si esce finché l’articolo non è pronto. Conto di prendere in mano la situazione, ma le cose vanno diversamente: lei discute su ogni virgola con una lucidità che mi sorprende. Comunque sia, l’esclusiva esce: i biglietti del concerto vanno a ruba, ma alla sera del debutto all’Altromondo di Rimini, Patty stona, e dice dopo il primo brano: “i musicisti sono dei dilettanti e anche voi come pubblico non siate un granché”. Volano bicchieri, volano parole, e lei abbandona il palco. Si scopre però che l’impianto non funzionava: era un’intimidazione da parte di un altro impresario, e così Ballandi mollò il colpo».

Parole che ovviamente non sono piaciute a Patty Pravo, che ha fatto sapere che intraprenderà azioni legali: «A seguito delle false dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Sig. Mario Luzzatto Fegiz, Patty Pravo ha dato mandato al suo ufficio legale per predisporre nelle sedi opportune ogni azione sia civile che penale a tutela della sua persona. In un periodo in cui si ha notizia ogni giorno di violenze di genere sulle donne, Patty smentisce di aver subito ogni forma di violenza raccontata da Fegiz e si dichiara solidale con tutte le donne vessate e umiliate, invitando le stesse a non avere paura a denunciare».

Questo il suo post Instagram:

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