Paola Iezzi: «Il mio "piccolo" Natale» | Rolling Stone Italia
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Paola Iezzi: «Il mio “piccolo” Natale»

La cantautrice e dj è tornata con 'A Merry Little Christmas', un album di cover di grandi classici, dal 5 dicembre in tutti gli store digitali

Paola Iezzi: «Il mio “piccolo” Natale»

«Sono 15 anni che voglio fare un disco di Natale ma non riesco a lavoraci nel momento in cui bisognerebbe, e cioè d’estate, perché ho bisogno di sentire addosso i primi freddi». Paola Iezzi (instagram.com/paolaiezzireal) fa un regalo a se stessa, ai suoi fan e a tutti coloro (ammettetelo, ci siete anche voi) che amano le canzoni natalizie con A Merry Little Christmas, un intero album di cover di grandi classici delle festività, disponibile dal 5 dicembre in tutti gli store digitali.

«Sapevo di essere praticamente fuori tempo massimo ma ad ottobre ho chiamato Michele Monestiroli, che è il co-produttore dell’album e produttore di tanti lavori di Paola&Chiara, un amico da tantissimi anni. E lui mi ha risposto: “È tardi, sei una disgraziata ma ti aiuto io”. A un certo punto abbiamo anche dubitato di potercela fare perché non riuscivamo vederci in studio a causa dei rispettivi impegni, ma alla fine eccolo qui!».

Il disco si muove tra il rock’n’roll e il blue grass anni 50 alla Elvis Presley «sono sempre stata una sua grandissima fan», il pop di George Michael «per me uno degli artisti della vita, la sua morte proprio a Natale mi ha colpito parecchio», e poi jazz, lo swing «e tutto quello che ricorda New York e Manhattan in questo periodo magico», senza dimenticare il country e la musica celtica.

Una canzone che avrebbe voluto incidere e che non c’è? Senza dubbio «Fairytale from New York, una delle mie preferite in assoluto, ma non avevo le idee chiarissime sul tipo di arrangiamento, anche perché è un duetto e avevo bisogno di studiarla meglio. Me la sono lasciata per l’anno prossimo, l’ obiettivo è quello di inserirla in una versione allargata dell’album nel 2018».

Già perché, ci spiega, quello del Natale è un progetto aperto: «Ho dovuto ottimizzare i tempi e credo nel digitale, ma avrei voluto fare anche un’edizione fisica, un cd e un vinile, purtroppo non ci sono riuscita. L’idea è di arricchire l’album ogni anno, aggiungendo 5 o 6 brani in più, magari un inedito addirittura, vedremo». Intanto Paola ci ha raccontato uno per uno i dieci classici natalizi che ha scelto per A Merry Little Christmas.

1. Let it Snow!

Rappresenta bene lo spirito del Natale: anche se magari la vita non va proprio come vorremmo, basta che ci sia un po’ di neve, un fuoco acceso, poche cose buone e tutto diventa magico.

2. Have Yourself a Merry Little Christmas

A livello compositivo è un pezzo bellissimo e poi il Natale è davvero una cosa “piccolina”, nel senso di intima, che si accende nel cuore di ogni persona. Il Natale è dei piccoli, risveglia il bambino che è in noi: anche la persona più cinica, più dura di sentimenti si può sciogliere quel giorno, servono solo una candela accesa e una canzone.

3. Last Christmas

È la mia adolescenza: la casa in montagna con gli amici, i giochi sulla neve.

4. I’ll Be Home for Christmas

“I’ll be home for Christmas/ You can count on me”: sarò a casa per Natale, puoi contare su di me. È una canzone per le persone che viaggiano tanto, che magari fanno un mestiere come il mio dove sei sempre un po’ sballottato di qua e di là, ma prometti che tornerai per le feste. E in qualche modo ci riesci.

5. White Christmas

È il Natale di quando ero bimba: la cantavo da piccola nella versione italiana e mi ricorda le feste in famiglia, le cene, i pranzi tutti insieme, l’albero, le battaglie a palle di neve con i cugini.

6. Santa Claus is Coming to Town

Non ha una tradizione italiana, è molto americana: per me è Babbo Natale nella sua versione più commerciale, quella della Coca Cola, sulla slitta con le renne che distribuisce regali. Mi mette molta allegria. C’è anche una lato inquietante di Santa Claus, come dice il testo: “Sa quando sei sveglio, quando ti addormenti, sa chi è buono e chi è cattivo”, è un po’ come se fosse un occhio gigante che ti osserva e arriva a sorprenderti quando meno te lo aspetti.

7. Hard Candy Christmas

È un pezzo che amo alla follia, reso celebre da un’artista che adoro: Dolly Parton, la più grande interprete del country americano, un’icona con una voce magnifica. E questo brano mi rappresenta in pieno in questo momento: racconta di una donna che ha avuto un po’ di traversie, le cose non sono andate esattamente come avrebbe voluto, però nel ritornello dice ”I’ll be fine and dandy”, starò a meraviglia. Ha delle immagini molto poetiche. L’ha reinterpretata anche una grande come Cyndi Lauper: se dovessi scegliere un singolo per questo disco di Natale, sarebbe senza dubbio Hard Candy Christmas.

8. Blue Christmas

È il mio omaggio a Elvis, alla sua musica: l’ho voluto anche citare nel modo di cantare, lo “scimmiotto”. È un brano apparentemente allegro, blueseggiante ma dice: “Sarà un Natale tristissimo perché tu non ci sei”. Che poi è il bello di questi pezzi blues anni ’50: sembrano allegri ma in realtà sono super malinconici.

9. Silent Night

Insieme a White Christmas e Astro del Ciel è tra i miei ricordi di bambina. Da piccola la cantavo quasi in automatico e da grande interpretandola mi sono soffermata sulla melodia: credo sia una delle più belle mai scritte.

10. Auld Lang Syne

È un pezzo tradizionale scozzese, che nei paesi anglofoni utilizzano per celebrare il Capodanno. In Italia è conosciuto come Il valzer delle candele e non ha un testo, è solo melodia. L’ho sentito la primissima volta nel cartone animato di Candy Candy: affonda le radici nella mia infanzia e nel mio amore per la musica celtica. Parla di brindare alle cose vecchie che sono andate, alla vita che è stata.