Si è chiuso con un ultimo abbraccio tra Liam e Noel Gallagher sul palco dello stadio di San Paolo, in Brasile, il tour della reunion degli Oasis, 41 concerti entrati nella storia del rock, e per una volta non è retorica, così come non è un’esagerazione definirla la reunion di maggior successo di sempre.
Dal primo concerto a Cardiff (lo ha visto per noi Valerio Liundini) alla Gallagher Hill di Manchester, dai fratelli che salgono sul palco mano nella mano al poznań, il tour ha rappresentato non solo la riconciliazione tra Liam e Noel, ma anche un momento di gioia collettiva (con una tragedia, la morte di uno spettatore a Wembley, e la sostituzione di Bonehead costretto a rinunciare a una serie di date curarsi). Nel Regno Unito il caos che si è verificato alla vendita dei biglietti ha spinto il governo a mettere a punto una legge (da approvare) che vieta la rivendita a prezzi maggiorati.
Che cosa succederà adesso? Nelle scorse settimane Liam ha prima fatto capire che ci sarà un tour nel 2026 (si spera in posti dove non sono passati, come l’Italia), ma ha poi spiegato di essere stato precipitoso. Ora a fine tour gli Oasis hanno diffuso poche parole in un comunicato ufficiale, parole che rimandano a decisioni future: «Ci sarà ora una pausa per un periodo di riflessione».
Visualizza questo post su Instagram












