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Nuovi guai con la polizia per Baby Gang, ma lui ribatte: «Non credete ai giornali»

A Milano, il rapper non si sarebbe fermato a un alt, aggredendo gli agenti. Lui fornisce una versione alternativa: «Non sono uno psicopatico, ho le prove video che mi hanno aggredito loro per primi»

Nuovi guai con la polizia per Baby Gang, ma lui ribatte: «Non credete ai giornali»

Baby Gang

Foto: press

Nuovi guai per Baby Gang. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera il rapper è stato fermato nel pomeriggio di lunedì 11 aprile per un controllo vicino a Piazzale Loreto, a Milano. Era a bordo di uno scooter con un’altra persona. Pare che i due abbiano cercato di fuggire per poi scendere e aggredire «verbalmente e fisicamente gli agenti».

Secondo questa ricostruzione, la seconda persona è stata arrestata, mentre Baby Gang è scappato ed è ora indagato per resistenza e lesioni, oltre che per avere violato il daspo che gli impedisce di stare a Milano. I due agenti hanno riportato contusioni guaribili in sette giorni.

Su Instagram, però, Baby Gang offre una versione diversa dei fatti. Oltre a pubblicare una piccola rassegna stampa, scrive (la trascrizione non è letterale, sotto l’originale): «Non credete a quello che sentite dire sui giornali. La verità la so solo io. Non sono uno psicopatico che aggredisce le persone a caso. E non faccio manco uso di droga per poter far certe cose e non ricordarlo. Mi hanno sequestrato tutto tra cui il il telefono dove ho il video che prova che mi hanno aggredito loro per primi».

E ancora: «Sono nel mese del Ramadan, non rompo il cazzo a nessuno e nessuno deve rompere il cazzo a me. E soprattutto non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Che sia grande, piccolo, Stato o strada. Imparate l’educazione e il rispetto nei confronti degli altri, altrimenti le persone sbagliate nel giorno sbagliato le trovate facilmente».

A fine marzo, Baby Gang ha pubblicato su Instagram una serie di foto scattate a San Vittore, dov’è stato recluso, annunciando un video girato lì. «È da tanto che aspetto questo momento, ho preferito far calmare le acque prima di reagire per far capire alle persone che non ho bisogno e che non sfrutto l’hype mediatico per spaccare. Io se sono quello che sono è per la mia musica e non per le vostre cazzate mediatiche. E soprattutto ho voluto aspettare per far credere alle persone che me l’anno messo nel culo e che godevano alla mia carcerazione da innocente che hanno vinto quando il vero vincitore è il sottoscritto».

«Un mio carissimo compagno di cella mi disse che in ogni problema ci sono 2800 soluzioni e il mio unico problema in quella cella era continuare la mia fottuta musica per questo in queste 2800 soluzioni ne ho trovata una per continuare a fare ciò che mi hanno sempre vietato di fare. Ho girato una parte del mio video nel carcere di San Vittore per questo mi sono permesso di dire che il mio prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista “detenuto” ad aver girato un video in un carcere vero e proprio. Detto ciò Voglio comunicare a tutto lo Stato italiano e a tutti quelli che hanno goduto che anche se mi chiudete sotto terra io continuerò sempre a fare ciò che ho sempre fatto. Nessuno di voi potrà mai fermarmi, i miei sogni e i miei obbiettivi li raggiungerò . E voi vi attaccate. Paranoia presto fuori…».

 

 
 
 
 
 
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