Rolling Stone Italia

Non sapere è lecito, tacere è cortesia

Dopo gli attentati di Parigi, sui giornali italiani insieme al racconto dei fatti sono state pubblicate molte imprecisioni, in particolare sugli Eagles of Death Metal, diventata una "band di metallica" con un nome "cretino"
Eagles of Death Metal Complexity

Eagles of Death Metal Complexity

Non c’è modo peggiore per diventare noti alle masse di essere presenti mentre si consuma una tragedia. Seguendo il frenetico susseguirsi di notizie nella sera di venerdì, il nome degli Eagles of Death Metal non è stato tra i primi dettagli venuti fuori, e specificare la band che suonava all’interno del Bataclan durante l’assedio era un dettaglio trascurabile al momento. Quando l’attesa di aggiornamenti ha reso possibile approfondire il poco che si sapeva, gli Eagles of Death Metal sono apparsi su tutti i siti di quotidiani e canali Twitter che seguivano live gli avvenimenti. In quel momento erano le uniche persone presenti all’interno del Bataclan di cui si sapeva l’identità. In un aggiornamento sulla loro pagina Facebook l’entourage spiegava che stava cercando di mettersi in contatto con loro per capire se erano salvi – tramite il Washington Post durante la notte si è saputo che la band era riuscita a fuggire dal palco quando sono iniziati gli spari e a mettersi in salvo, della loro crew è morto il merchandising manager.

Sabato sono comparsi su alcuni quotidiani gli articoli che spiegavano chi sono gli Eagles of Death Metal per i molti che non lo sapessero, non solo tra l’enorme quantità di persone che hanno seguito la vicenda, ma anche tra chi segue la musica: i nostri articoli dedicati alla band hanno sempre avuto un seguito ristretto.

Nella stessa giornata, in un articolo di Repubblica la band veniva definita “un gruppo di metallica.” Per quanto sia una precisazione errata (su più livelli) e superflua, sta ancora all’interno degli articoli che volevano fare un punto della situazione, ancora caotica, della sera prima. Può essere una svista.

Quello che non è assolutamente giustificabile è ciò che hanno scritto Aldo Cazzullo di Corriere della Sera e Giorgio dell’Arti su Gazzetta dello Sport, uscito uno sabato 14 e l’altro domenica 15. In “Attentato a Parigi, lo strazio del giorno dopo tra volontari che donano il sangue e soldati con mitra e giubbotto”, Cazzullo chiama la band “Eagle of the Death”, e non contento specifica la traduzione “Aquila della morte”. Infine precisa che è “un nome su cui si discetta molto in rete”, sperando che se ne sia discettato nella sua versione corretta.

Nell’articolo su Gazzetta, Dell’Arti scrive: “I musicisti del complesso Eagles of the Death Metal (nome mai apparso tanto cretino come l’altra sera, “Aquile del Metallo Mortale”) se la sono data a gambe levate al primo scoppio e ne sono usciti illesi”. Non solo la traduzione non tiene conto dell’esistenza del genere Death Metal e che è stupido tradurre i nomi delle band, ma in tre righe giudica due volte il gruppo. Prima con un tanto esplicito quanto gratuito “cretino” riferito al nome, poi con una descrizione della loro fuga come una scena da Benny Hill in cui i musicisti “se la sono data a gambe levate”, quando l’espressione giusta da usare sarebbe “mettersi in salvo”, quello che avrei fatto io e che avrebbe fatto anche Dell’Arti.

I social in questi giorni erano divisi in tre fazioni: chi esprimeva cordoglio, chi sparava accuse (e citava Oriana Fallaci) e chi commentava i commenti. Nessuno si è permesso di mettere parola sui comportamenti di chi era presente al Bataclan o di fare la morale su quello che stavano ascoltando. Perché è una cosa tanto cretina, più di qualsiasi aquila del metallo mortale.

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