Noel Gallagher ha (finalmente) parlato della reunion degli Oasis in un’intervista concessa a Talksport. Non ha voluto parlare dei progetti per il 2026 – si ipotizzano show a Knebworth e in varie città europee, tra cui Milano, a San Siro – e ha rimandato alla fine del tour in corso qualsiasi bilancio, ma ha raccontato come stanno andando le cose col fratello Liam e le sensazioni che ha provato risalendo sul palco con lui e con Bonehead.
«Avevo dimenticato quanto fosse divertente», ha detto del fratello. «Sta spaccando, sono orgoglioso di lui. Avendo guidato una band per 16 anni, so bene quant’è difficile farlo e non potrei fare le cose che fa lui in uno stadio, non è nella mia natura. Lo guardo e penso: “Bravo, amico”. È stato incredibile».
Gallagher ha anche raccontato le sensazioni che sta provando. «Sono sbalordito, lo sono tutti. È difficile dirlo a parole, per il pubblico ogni sera è come se fosse la prima, quindi c’è sempre lo stesso livello di energia. È stato incredibile, davvero, non sono uno che non trova le parole, ma al momento mi è difficile raccontare quel che provo».
Sul primo concerto: «Ho sottovalutato enormemente in cosa mi stavo cacciando. Dopo i primi cinque minuti ero lì che pensavo: non possiamo tornare in camerino e ricominciare da capo? C’è che… ho già suonato negli stadi, ma a metà della seconda canzone le gambe mi tremavano e avevo bisogno di fermarmi un attimo e riprendermi».
Dopo aver completato la parte europea del tour, dal 24 agosto gli Oasis passeranno al Nord America esibendosi in Canada, Stati Uniti, Messico. Torneranno a casa per altri due show a Wembley il 27 e 28 settembre per poi esibirsi fino alla fine di novembre in Corea del Sud, Giappone, Australia, Argentina, Cile e Brasile. I piani per il 2026, quando potrebbero venire in Italia, non sono ancora stati resi noti.
A questo link la recensione del superfan Valerio Lundini del primissimo concerto della reunion a Cardiff, qui il report di uno degli show a Wembley.
