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“No More Parties in L.A.”, il nuovo pezzo di Kanye con Kendrick Lamar

Una traccia che ricorda "The College Dropout", uscita in occasione della seconda release dei "G.O.O.D. Fridays"
Kanye West. Foto:Christopher Polk/Getty Images for iHeartMedia

Kanye West. Foto:Christopher Polk/Getty Images for iHeartMedia

Con un leggero ritardo, Kanye West è tornato ai suoi #EveryFriday, cioè la pubblicazione di una canzone nuova ogni settimana, questa volta di lunedì, con l’uscita di No More Parties in L.A., il pezzo con Kendrick Lamar di cui il rapper aveva già fornito degli indizi quando era uscita Real Friends, l’8 gennaio. La traccia, prodotta da Madlib, rappresenta il primo pezzo in cui collaborano West e l’autore di To Pimp a Butterfly.

“Non vi stavo mentendo riguardo il ritorno dei GOOD FRIDAYS. Kanye era in Italia per i fitting della terza collezione di Yeezy”, ha scritto la moglie del rapper, Kim Kardashian su Twitter domenica, dopo che la traccia promessa non era apparsa venerdì.

Quindi il secondo pezzo dell’iniziativa di Kanye, G.O.O.D. Fridays arriva per un G.O.O.D. Monday, con la versione completa della canzone che aveva già fatto sentire alla fine della traccia della scorsa settimana, Real Friends.

Il sample principale arriva grazie a Walter “Junie” Morrison, cantautore nato a Dayton, Ohio, autore dei primi singoli degli Ohio Players, tra cui il classico dell’R&B Funky Worm. In questo caso, Madlib ha pescato dal suo brano solista del 1976, Suzie Thundertussy, e ha unito questo sample con uno di Ghostface, tratto da Mighty Healthy — che Kanye aveva già campionato su New God Flow del 2012. L’intro della canzone è preso da Give Me My Love, traccia del 1977 di Johnny “Guitar” Watson, mentre il bridge è opera di Larry Graham (lo zio di Aubrey “Drake” Graham), con la sua Stand Up and Shout About Love del 1980.



Paragonato ai suoi lavori della Yeezus-era, No More Parties in L.A. — anche più di Real Friends – suggerisce un ritorno di Kanye allo stile più succoso della prima edizione dei G.O.O.D. Fridays, con la sua caratteristica narrazione autobiografica e i campioni più “old-school” presi dal soul. Nei due versi della canzone, Kanye è il più efficace: Kendrick è astratto, parla di donne che corrono dietro ai rapper, una cosa che potrebbe essere sia simbolica che personale, e suggerisce una sorta di parabola che parte della vita di tutti i giorni, più che una vera confessione. Il verso di Kanye, invece, è pieno di quel tipo di immedesimazione istantanea che aveva portato tanto successo ai suoi primi pezzi.

Oltre sei minuti di rap, in cui ci sono anche parecchi momenti astratti (“Back to our regularly scheduled programmin’/Of weak content of slow-jammin’/But don’t worry, this one’s so jammin’/You know it, L.A., it’s so jammin'”), No More Parties in L.A non è una traccia da ascoltare in loop come Real Friends, ma nel suo casino ci sono alcuni passaggi indubbiamente altissimi, ispirati, e parecchi dettagli divertenti sulla vita di un rapper di 38 anni con moglie e figli (“It took 6 months to take the Maybach all matted out/And my assistant crashed as soon as they backed it out).

Questo è il Kanye di cui si sono innamorate le persone grazie a The College Dropout. Potrebbe essere un passo indietro rispetto a Yeezus, ma di sicuro è fatto bene.

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