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Nicolas Jaar, il nuovo album segreto è ‘2012-2017’

Pubblicato con lo pseudonimo di A.A.L, il producer newyorkese torna sul dancefloor, con un disco rilasciato in segreto in cui unisce tratti classici del suo stile a sonorità vicine alla house.

Nicolas Jaar

Quella delle secret release è diventata ormai un’usanza comune, un’operazione marketing in stile less is more dove l’assenza di promozione diventa strumento per aumentare il chiacchiericcio attorno all’uscita di un album o di un EP. Gli esempi diventati ormai un classico del silenzio usato come altoparlante sono tanti, e celebri: si va dai Radiohead con A Moon Shaped Pool a Drake con il suo If You’re Reading This It’s Too Late, dall’omonimo Beyoncé a The Next Days di Bowie, passando per i lavori di Frank Ocean o quelli di Burial.

Talvolta la scelta dell’artista diventa addirittura più estrema, quando il moniker cui tutti sono abituati viene sostituito con un altro, spiazzando a tal punto l’ascoltatore da chiedersi se il suono che sta uscendo dagli auricolari sia effettivamente opera del proprio musicista preferito e non quella di un abile imitatore. Uno dei campioni in questo genere di operazioni è certamente il guru dell’elettronica Aphex Twin, con circa trecento brani inediti pubblicati via Soundcloud nel 2015 sotto il nome di user18081971, un nome decisamente lontano da qualsiasi capacità mnemonica.

Ultimo in questa lista potenzialmente interminabile di artisti dediti all’incognito – Richie Hawtin/Plastikman, Damon Albarn/Gorillaz, la lista è davvero infinita – è l’ormai ex ragazzo prodigio dell’elettronica Nicolas Jaar, producer statunitense-cileno classe 1990, salito agli albori della cronaca ad appena 21 anni dopo l’inarrestabile successo del suo album d’esordio Space Is Only Noise pubblicato nel 2011. Tuttavia, se anche il suo ultimo album ufficiale Sirens (2016) era stato preceduto da alcuni lavori rilasciati in free download sul sito della sua label Other People, a questo giro l’artista ha sorpreso davvero tutti, pubblicando un intero album fatto e finito con lo pseudonimo di Against All Logic, abbreviato nell’acronimo A.A.L.

Intitolato 2012-2017, è plausibile che il lavoro lanciato via pseudonimo sia una raccolta di vecchie bozze, brani dimenticati in qualche hard disk o inizialmente scartati dal producer, e ora ‘riabilitati’ in una nuova veste. Ulteriore indizio a favore di questa tesi è lo stile musicale dell’album, un incontro – si aggiunga perfettamente riuscito – tra elementi e sonorità diventate marchio di fabbrica di Jaar con richiami al funky o alla Chicago House, più vicini a Motor City Drum Ensemble che al producer newyorkese per intenderci. Con un lavoro arricchito da un sample preso da I Am A God di Kanye, e rielaborato per Such A Bad Way (una delle tracce più house dell’album), 2012-2017 è un lavoro con cui Jaar torna a strizzare l’occhio al dancefloor dopo che con Sirens, e la sua resa live tra synth analogici e saxfono, sembrava essersene definitivamente allontanato.

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