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Neil Young sta con Robert Smith: «È finita, i tour non sono più divertenti»

«L’industria dei concerti è guasta», scrive il rocker. «I fan vengono fregati e danno la colpa agli artisti»

Foto: Frazer Harrison/Getty Images

Nelle ultime settimane Robert Smith dei Cure è diventato il simbolo della lotta contro le storture del mercato dei concerti: commissioni che negli Stati Uniti in alcuni casi possono superare il prezzo del biglietto, mercato secondario, posti “platinum” venduti dai canali ufficiali a cifre variabili e folli. Con la sua azione, Smith ha dimostrato che se si è dotati di forza contrattuale si possono cambiare alcune condizioni svantaggiose per il pubblico. Sempre che lo si voglia fare.

Nel condividere sul proprio sito un articolo sulla vicenda, e in particolare sui rimborsi di Ticketmaster agli acquirenti di biglietti per le commissioni troppo alte, rimborsi fatti anche grazie all’azione di Smith, Neil Young ha commentato brevemente la situazione in un post titolato «L’industria dei concerti è guasta».

«Commissioni di Ticketmaster al 30%», scrive Young, che considera gli artisti vittime della situazione. «È finita. I vecchi tempi sono andati. Ricevo lettere che mi incolpano per i biglietti a 3000 dollari per un concerto di beneficenza. Quei soldi non vanno a me e nemmeno in beneficenza. Gli artisti devono preoccuparsi del fatto che i fan vengono fregati e danno la colpa a loro per le commissioni di Ticketmaster o per i bagarini».

Il finale è amaro: «I tour non sono più divertenti. Non sono più quel che erano un tempo».

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