Rolling Stone Italia

Morrissey ha scritto una canzone sulla strage al concerto di Ariana Grande a Manchester

Nel testo di 'Bonfire of Teenagers' (falò di adolescenti) chiama “imbecille” chi canta ‘Don’t Look Back in Anger’, la canzone degli Oasis che dopo l'attentato del 2017 è diventata simbolo della solidarietà verso la città inglese

Foto: AP Photo/Marco Ugarte

«Questa è una canzone nuova. Parla dell’11 settembre inglese». Così Morrissey ha introdotto in concerto, a Las Vegas, Bonfire of Teenagers, letteralmente “falò di adolescenti”.

Title track del nuovo album annunciato dal cantante, album di cui non è ancora nota la data di pubblicazione, Bonfire of Teenagers parla dell’attentato suicida che nel maggio 2017 è costato la vita a 22 persone che uscivano dal concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena.

Dopo la strage, Don’t Look Back in Anger degli Oasis è stata adottata quale canzone-simbolo della solidarietà nei confronti della città inglese ed è stata cantata ad esempio dalla stessa Ariana Grande con i Coldplay al concerto One Love Manchester, ma anche da Noel Gallagher con gli U2 e dai Metallica.

Non da Morrissey, che la cita nel testo di Bonfire of Teenagers: “E gli stupidi cantano Don’t Look Back in Anger, e gli imbecilli cantano Don’t Look Back in Anger, vi assicuro che io mi volterò indietro con rabbia fino al giorno in cui morirò”.

La canzone di Morrissey si chiude con la frase ripetuta “Go easy on the killer”, andateci piano con l’assassino (l’autore della strage rivendicata dall’Isis è Salman Ramadan Abedi, morto nell’esplosione).

Ecco Bonfire of Teenagers a Las Vegas:

Qui Don’t Look Back in Anger a One Love Manchester:

Iscriviti