Morgan: «Ha ragione Meneguzzi, il pop è una cosa seria. La musica leggera promossa da Amadeus devasta l’Italia» | Rolling Stone Italia
e alla fine arriva Morgan

Morgan: «Ha ragione Meneguzzi, il pop è una cosa seria. La musica leggera promossa da Amadeus devasta l’Italia»

Il cantautore entra nella polemica tra Paolo Meneguzzi e J-Ax, accusando il direttore artistico di Sanremo: «La musica leggera è scadente e priva di contenuti, mentre il pop è la musica più importante che c'è».

Morgan: «Ha ragione Meneguzzi, il pop è una cosa seria. La musica leggera promossa da Amadeus devasta l’Italia»

Morgan nella quarta puntata di 'StraMorgan'

Foto: RaiPlay

La polemica tra Paolo Meneguzzi e J-Ax sta tenendo banco da qualche giorno tra insulti, provocazioni e discussioni sui valori della musica pop. La diatriba infatti era proprio iniziato da questo, da un commento di Meneguzzi sul pop italiano di questi giorni definito dal cantante «deprimente e svilito». Per avvalorare la sua tesi aveva dichiarato: «Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli. Se fai i dovuti confronti tra un prodotto e l’altro, te ne accorgi della differenza».

La risposta di Ax non si era fatta attendere. Dopo aver paragonato Meneguzzi ad una versione Wish di Tiziano Ferro, aveva ribattuto definendo la musica del cantante di Verofalso «superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione». Meneguzzi è quindi tornato sulla questione rincarando: «Il pop è una cosa seria. Si cerca di creare un’identità, un suono collegato a un’emozione, la perfezione della melodia e del mix, dei testi. Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare a un’arte e soprattutto c’è un’imprescindibile etica nei messaggi. Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio?». Aggiungendo: «A me pare solo che il messaggio sia “dai facciamo soldi”! Creiamo un sistema costruendo standard di scarsa qualità, perchè è più facile; perché la qualità è molto più difficile da sostenere. Forse la qualità te la sei dimenticata o perché meglio attaccarsi al treno del trash o di chi ha i follower? Attento… non ho parlato di fan, ma di follower». J-Ax ha preferito non rispondere, limitandosi a condividere una risposta dei suoi fan e un post di Dj Jad in cui viene citato Pirandello.

Ora dalle pagine di Mow Mag, dove tutto è cominciato, ad entrare nella discussione è stato Morgan. «Ha perfettamente ragione Paolo Meneguzzi, perché il pop è una forma d’arte», ha esordito il cantautore, «Noi italiani la chiamiamo “musica leggera”, ma abbiamo inventato una definizione che non c’è nel mondo, quando in realtà il concetto di “musica leggera” io lo userei per definire “il pop è scadente”. In pratica la musica leggera si può tradurre in “voglio imitare il pop esclusivamente per delle ragioni commerciali”». E poi sul valore della musica pop: «È la musica moderna più alta che ci sia. È proprio la rottura tra l’arte alta e l’arte bassa. Il pop sono i Beatles, per fare un esempio d’eccellenza, è David Bowie, è Franco Battiato. Il pop è la musica che sperimenta, che inventa e che utilizza tutti i mezzi che la modernità mette a disposizione. Non è una cazzata, la “musica leggera” è una musica priva di contenuti, mentre il pop è la musica più importante che c’è».

Morgan quindi si schiera dalla parte di Meneguzzi («fa un discorso serio, denuncia una problematica vera che io da anni rilevo e denuncio a mia volta»), puntando il dito sulla questione culturale del Paese: «L’Italia ha un grandissimo problema culturale. Il sistema italiano sfrutta proprio il fatto che il popolo sia totalmente privo di capacità di emergere e di reagire ai soprusi. Il popolo italiano è veramente un popolo bue per eccellenza, composto da pecoroni».

E in ultimo, immancabile (ricordate?), una stoccata ad Amadeus: «Su Amadeus direttore artistico di Sanremo, sono l’unico che lo contesta, ma in realtà è un fenomeno che ha devastato culturalmente l’Italia da un punto di vista artistico e di qualità della canzone e continua a farlo, ma rimangono tutti zitti».

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