Morgan contro lo speciale di Sky su ‘Metallo non metallo’: «Ricostruzione revisionista» | Rolling Stone Italia
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Morgan contro lo speciale di Sky su ‘Metallo non metallo’: «Ricostruzione revisionista»

Questa sera andrà in onda su Sky Arte la puntata della serie '33 Giri' in cui si analizzerà con gli stessi Bluvertigo il secondo disco della trilogia chimica: «È deformante, le cose non sono affatto andate così»

Morgan contro lo speciale di Sky su ‘Metallo non metallo’: «Ricostruzione revisionista»

Bluvertigo

Foto: press

«Misconosco questo episodio di 33 Giri perché ricostruisce in maniera revisionista, inesatta e deformante la storia di questo album».

Così Morgan in una storia Instagram si è dissociato dalla nuova puntata di 33 Giri – Italian Masters in onda su Sky Arte questa sera alle 21:15 che prenderà in esame il disco dei Bluvertigo Metallo non metallo. E prosegue spiegando come mai ha deciso di prenderne le distanze solo adesso, dopo avere partecipato: «Io compaio perché non potevo prevedere questo risultato. Ero in buona fede. Ma siccome la liberatoria per lo sfruttamento della immagine viene fatta firmare prima, con il ricatto che altrimenti non si può registrare, non ho potuto fare nulla una volta presa visione del montato di questa puntata. Le ragioni per cui mi dissocio sono molte. La più importante è che le cose non sono affatto andate così».

«Da come l’album è descritto in 33 Giri», spiega Morgan, «sembra che ci siamo trovati improvvisamente come quattro ragazzi, ognuno con le sue idee, e abbiamo fatto saltar fuori questo disco, ma non è affatto così. Avendo io pensato concepito, scritto, provinato, eseguito, mixato, prodotto, arrangiato l’album conosco perfettamente ogni fase di realizzazione e tra l’altro conservo tutti i materiali di tutte le fasi di lavorazione. Il disco, come risulta da tutti i miei quaderni, è stato progettato per filo e per segno e portato a compimento esattamente come io avevo in testa ed è stata una cosa spiacevole vedere come i miei compagni di lavoro, strumentisti e tecnici che compaiono in quel filmato tranquillamente non facciano cenno alla cosa principale ovvero che erano impiegati nell’esecuzione di un lavoro completamente guidato da me e nemmeno in modo velato».

«Da questa ricostruzione pare che tutto sia piovuto dal cielo e comparso magicamente davanti a loro senza un autore, e risulta un’appropriazione indebita. Ovvio che faccia comodo vantarsi oggi di essere gli autori di una cosa che assume un valore storico. La cosa molto sgradevole è che il tutto è stato (e non so per quale motivo) architettato da subito in questo modo organizzando le interviste in modo separato senza la mia presenza nel momento più importante, cioè quando il fonico fa ascoltare le tracce originali, beh, non sono stato neanche convocato. Ho subito odorato che c’era uno strano disegno e ho anche scritto messaggi sia ai tre compagni di gruppo che ai produttori di questo documentario e tutti hanno fatto finta che fosse casuale dicendo: ma certo Marco, non ci sogneremmo nemmeno di fare una cosa del genere, è ovvio che senza te non si può fare. Eppure è stato fatto. Ed è ovviamente venuta fuori una grande cazzata dove non c’è quasi nulla di quello che il pubblico avrebbe potuto ascoltare e scoprire di quel disco se si fosse coinvolto l’unico che possiede sia la conoscenza che i documenti perché è l’unico autore dell’opera».

«Non so cosa abbia dato loro il coraggio di approfittare e mettersi in tasca un’opera altrui, come fosse un oggetto incustodito trovato per caso, ma so che non è un bel servizio per il pubblico, che invece avrebbe amato scendere veramente nei meandri di un lavoro gigantesco e ricco di cui non solo esiste l’autore ma è vivo e vegeto in carne ed ossa. Se immagino uno speciale documentario dove si racconta la storia dietro a 8 1/2 di Fellini dove elettricisti parrucchieri e stuntman dicono di aver fatto il film senza nominare il regista e poi vediamo che c’è una piccola intervista a Fellini alla fine, dove pare che abbia contribuito quanto il truccatore per la realizzazione del film, sarebbe un falso storico oltre a un’occasione persa».

Il programma di Sky è un viaggio alla (ri)scoperta delle tracce degli album che hanno arricchito la storia della musica italiana recente, dando voce ai professionisti e agli addetti ai lavori, invitati a commentare tecnicamente e non solo i brani ascoltati, ripercorrendone la storia. E stavolta sotto la lente di ingrandimento era finito l’album del 1997 dei Bluvertigo. Si tratta del disco centrale della cosiddetta trilogia chimica della band e contiene alcuni dei brani più rappresentativi e premiati del periodo.

 

 
 
 
 
 
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Nella puntata sono presenti il fonico che registrò l’album, Celeste Frigo, che analizzerà i tanti livelli strumentali di Fuori dal tempo, Altre forme di vita, Cieli neri e (Le arti dei) Miscugli. Inoltre, tutti i membri della band, qundi Morgan, Andy, Sergio Carnevale, Livio Magnini e Marco Pancaldi, hanno suonato per l’occasione in solo gli arrangiamenti di queste canzoni, mentre Luca De Gennaro di MTV contestualizzerà insieme a dicografico e produttore della serie Stefano Senardi il periodo storico nel quale l’album fu pubblicato. Infine, i Bluvertigo riuniti si sono esibiti dal vivo in esclusiva per Sky Arte in una versione di Vertigo blu.

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