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Matty Healy dei 1975 e Yungblud stanno litigando come due tredicenni

Tutto è nato da una serie di battute razziste e misogine di Healy su Ice Spice all'interno di un podcast a cui hanno fatto seguito tweet e video parodie sui rispettivi social dei due musicisti. Ricostruiamo la storia di questo diverbio

Foto: Jo Hale/Redferns (1) e Shirlaine Forrest/WireImage (2)

Negli ultimi giorni Matty Healy, frontman dei 1975, e Yungblud sono stati protagonisti di uno scambio di frecciatine più o meno palesi.

Tutto ha iniziato la scorsa settimana in un podcast, l’Adam Friedland Show, dove Healy, in veste di ospite, si è lasciato trascinare all’interno di una discussione piuttosto scivolosa sul tema della cancel culture e del queerbaiting (qui vi spieghiamo cos’è). Tra risate e battute politicamente non corrette, Healy – che abbiamo intervistato per lo scorso ottobre per l’uscita dell’ultimo disco della band – ha parlato di questi temi legandoli direttamente ad una serie di artisti, partendo da Pink. «Hai visto come Pink è stata cancellata per queerbaiting per essersi ‘finta’ lesbica per tutta la carriera?», ha detto divertito: «Ora una schiera di ragazzine di diciotto anni stanno lì a dire “Pink ha recato un danno enorme alla comunità lesbica”».

Interrogato da Friedland sul perché Harry Styles non subisse le stesse accuse («Praticamente ha il pass della N word della comunità gay», ha scherzato il conduttore), Healy ha proseguito: «Non penso piaccia davvero ai gay, penso sia roba per ragazzine che pensano sia qualcosa di nuovo». Infine, i due, raggiunti dal producer del podcast Nick Mullen, sono passati a parlare del nuovo fenomeno del rap Ice Spice, discutendo del suo corpo e delle sue origini, imitando con scherno vari accenti tra cui quello hawaiano, inuit e cinese nonostante la rapper abbia tutt’altro lignaggio, essendo americana di origini africane e dominicane.

Nonostante Healy sia conosciuto per le sue sparate e i suoi commenti scorretti, il contenuto del podcast è stato ampiamente criticato dalla comunità online. A mobilitarsi è stato anche Yungblud (con cui abbiamo parlato qui) che, nonostante non fosse interpellato tra i possibili queerbater, ha twittato contro Healy, Friedland e Mullen: «Che bello sentire tre tipi bianchi privilegiati star seduti assieme a oggettivare una giovane artista nera che sta avendo successo. Benvenuti nei vostri trent’anni».

La risposta di Healy non si è però fatta attendere. Domenica il leader dei 1975 ha ricondiviso sul suo Instagram un video di TikTok estrapolato da un concerto di Yungblud – in cui si vedeva il musicista leggere e fumare – a cui ha aggiunto la caption: «Mi sento un po’ responsabile per questo, chiedo scusa». Non contento Healy ha poi postato una Instagram Story in cui, con un filtro “emo”, fa il verso all’accento pronunciato del cantante dello Yorkshire, ironizzando sulla sua mancanza di coscienza politica: «Ragazzi, sono così arrabbiato perché qualcuno si è fatto esplodere nel cielo in Ucraina. Ma noi non prenderemo posizione perché siamo dei cazzo di bambini, la fottuta e sottovalutata nuova generazione di giovani. […] Noi non prendiamo posizione per, noi siamo contro. Non c’è nulla per cui prendiamo posizione, ma siamo contro a delle cose, quelle moralmente più ovvie per cui tutti prendono posizione… fanculo il patriarcato!».

Per ora Yungblud non ha ancora risposto, ma qualcosa ci fa credere che il diverbio non finirà qui.

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