Marilyn Manson, in prescrizione le accuse dell’ex assistente Ashley Walters | Rolling Stone Italia
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Marilyn Manson, in prescrizione le accuse dell’ex assistente Ashley Walters

Il rocker era accusato di violenza sessuale e lesioni. Il giudice ha spiegato di non essere in grado di stabilire se il principio che permette di posticipare l’inizio del calcolo della prescrizione si possa applicare al caso

Marilyn Manson, in prescrizione le accuse dell’ex assistente Ashley Walters

Marilyn Manson

Foto: Perou

È stata respinta ieri a Los Angeles la causa per violenza sessuale e lesioni intentata contro Marilyn Manson da Ashley Walters, la sua ex assistente. Il giudice Steve Cochran ha stabilito che sono decorsi i tempi entro cui la donna avrebbe dovuto sporgere denuncia e di non essere in grado di stabilire se il principio legale della scoperta ritardata, che permette di posticipare la prescrizione, si possa applicare al caso specifico.

Dopo l’attrice Esmé Bianco, Walters è stata la seconda donna a fare causa a Manson. Violenze e molestie risalgono al 2010-2011 (a questo link il riassunto della vicenda). Durante l’udienza Kate McFarlane, che fa parte del team legale di Walters, ha spiegato che la sua assistita ha denunciato solo nel 2021 perché aveva represso il ricordo delle violenze e perché intimorita dalla sproporzione di forze tra lei, all’epoca ventenne, e lui, una celebrità influente sulla quarantina in grado di manipolarla.

McFarlane ha detto che valuterà se fare ricorso. «Siamo delusi. È una decisione sbagliata. Il principio della decorrenza differita della prescrizione esiste proprio per dare alle vittime di abusi sessuali la possibilità di avere giustizia quando la persona che ha compiuto gli abusi ha impedito loro di farsi avanti. È una cosa che si ripete di continuo e sembra che la legge non abbia recepito ancora i progressi della scienza e non tenga conto di ciò che è giusto per le vittime. Ma non credo finirà così».

Anche in questo caso, il rocker ha negato le accuse. «Ancora una volta» ha detto il suo avvocato Howard King «Brian Warner è stato accusato ingiustamente. È bello per lui ottenere un po’ di giustizia, anche se a un costo personale enorme. Ora può guardare avanti».

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