Un sold out non è mai per caso: Marra e Guè live all'Alcatraz | Rolling Stone Italia
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Mai per caso un sold out accade: Marra e Guè live all’Alcatraz

Con il tutto esaurito della data di ieri, i due rapper hanno inaugurato la prima delle tre tappe milanesi del Santeria Tour. Leggi il nostro report dal concerto

Tutte le foto di Ikka Mirabelli

Tutte le foto di Ikka Mirabelli

La prima cantante italiana che si è offesa per Cantante Italiana era Dolcenera. Saggiamente non l’aveva fatto subito dopo l’uscita del disco, ma appena ne ha avuto l’occasione si è sfogata con Marra su Twitter dandogli del maschilista e tirando fuori un po’ di sano paternalismo. Per fortuna non tutte le cantanti italiane citate nel pezzo l’hanno presa allo stesso modo. Una su tutte Emma, che proprio ieri sera alla fine del brano incriminato salta sul palco di Marracash e Guè Pequeno dell Alcatraz per salutare il pubblico e i due rapper. Bacio-bacio, senza nemmeno dire una parola al microfono. Poi sempre saltellando scende e va al bancone del bar, si paga due birre, caccia il bodyguard che la seguiva come un’ombra e se ne sta a ballare fra la gente fino a fine concerto, come non credo che DolceNera avrebbe mai fatto—sì, dal balconcino sopra il guardaroba c’è una visuale perfetta su tutta la sala, nonostante il locale sia al buio e sold out.

Non uno solo di sold out ma ben tre. Tutto esaurito all’Alcatraz per tre date consecutive del Santeria Tour, e forse a questo punto tanto valeva tagliare corto e fare un Assago Forum. Almeno si stava tutti insieme e la cosa magari risultava meno ripetitiva per i due rapper. Ma è anche vero che Guepek e Marra non potrebbero mai annoiarsi a stare su un palco davanti alla loro gente, i milanesi. Ieri, la prima delle tre date, i due attaccano puntualissimi alle 21, precisi come non ti aspetteresti mai da loro. È chiaro che Cosimo Fini e Fabio Bartolo Rizzo non sono più i due ragazzi sbarbatelli delle foto che sull’outro di Quasi Amici vengono proiettate sullo sfondo. Dentro rimangono gli stessi guaglioni che beccavi a bere al Bar Cuore (oddio, te li ritrovi lì tuttora), ma fuori ormai sono due imprenditori, uomini adulti con un guardaroba da mantenere e rate del SUV da pagare—fa quasi strano sentire Guè che scherzando dà dello «sbirro» a Marra e subito dopo sente di dover specificare «con tutto il rispetto per le Forze dell’Ordine» che in effetti piantonano l’Alcatraz in cerca di letali cannette di erba.

Non mancano i momenti comici, soprattutto quando Marra per prendere per il culo Fedez—e la sua improbabile storia del “Ti ho dato del coglione e tu hai abbassato lo sguardo” alla sfilata di moda—se ne inventa un’altra ancora più improbabile prima di Purdi. «Ero a bere un cocktail analcolico con una bella ragazza e mi passa di fianco Connor McGregor. Hai presente, no? Il campione di MMA. Lo vedo scendere le scale, mi guarda un po’ male e allora mi alzo e gli dico “Tu sei un coglione.” Oh, ha abbassato lo sguardo ed è andato via!» Scoppia una risata collettiva. Il pubblico è totalmente catturato dalla presenza di questi due omoni. Furbamente, la scaletta nelle quasi due ore di live ha sconfinato in territori extra-Santeria. Verso metà concerto Guè sparisce dietro le quinte per lasciare il palco solo al suo socio. Un mini-concerto di Marracash seguito da un altro di Guè in cui ognuno ha suonato pezzi dei suoi ultimi album da solista. Marra sceglie bombe del suo arsenale come King del Rap e A Volte Esagero e Guè punta su Squalo e Il Ragazzo d’Oro. Finite le due brevi parentesi soliste, i due amici si ritrovano sul palco e continuano serrati per un’altra mezz’ora, per finire in gran bellezza con Nulla Accade ed Erba e WiFi sui titoli di coda. Non è di certo un concerto per menosi e musicologi avanguardisti. Qui siamo zarri e ne andiamo fieri. E poi, per citare la loro Salvador Dalì prodotta da Charlie Charles, a volte bastano anche solo “tattoo sulle mani e tute Nike” per essere “opere d’arte al Guggenheim”.

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