L’ultimo tour rock di Omar Pedrini: «Non sono uno che se ne va senza salutare» | Rolling Stone Italia
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L’ultimo tour rock di Omar Pedrini: «Non sono uno che se ne va senza salutare»

Sul palco non riesce a rinunciare alla fisicità, ma il suo cardiochirurgo gli ha detto che è troppo. «Anche se non mi drogo più e bevo moderatamente, non è più compatibile con il fisico. Farò il contadino in Toscana»

L’ultimo tour rock di Omar Pedrini: «Non sono uno che se ne va senza salutare»

Omar Pedrini

Foto press

Venerdì 27 ottobre Omar Pedrini terrà a Firenze la prima data di quello che definisce il suo ultimo tour rock. Non smetterà di fare musica, ma a quanto pare non farà più concerti impegnativi dal punto di vista fisico.

«Dopo essermi ripreso da tre interventi al mio cuore malandrino più un altro di ricostruzione negli ultimi due anni e mezzo, di recente ho fatto un concerto di prova a Brescia», spiega oggi in un’intervista al Corriere della Sera. «È venuto a vedermi il mio cardiochirurgo, che è anche mio suocero, e nonostante gli avessi promesso di restare calmo non ci sono riuscito. “Così è un po’ troppo”, mi ha detto. Mi ha fatto riflettere: non riesco a rinunciare alla fisicità sul palco, ai mulinelli alla Pete Townshend, non mi sentirei sincero. Il problema è che questo, anche se non mi drogo più e bevo moderatamente, non è più compatibile con il fisico. Ho un permesso speciale per un ultimo tour: non sono uno che se ne va senza salutare».

Pedrini, che ha pubblicato pochi mesi fa un nuovo pezzo titolato Dolce Maria, non smetterà di fare musica dopo la fine del tour, «scrivere canzoni resta un obbligo», ma si metterà a fare «il contadino in Toscana: mio padre invecchia e non riesce a stare dietro agli ulivi. Ho voglia di mettere la mani nella terra, per citare Pavese. Farò l’eremita in compagnia dei miei miti, da John Lennon a Ginsberg, e inviterò gli amici, come fece Orazio con Torquato una volta riottenute le terre confiscate».

Pedrini non ha pensato a invitare Francesco Renga per quest’ultimo giro di concerti, ma non esclude che lo farà. «Dopo la mancata reunion di cinque anni fa da cui Renga si chiamò fuori all’ultimo momento, legittimamente perché lo avevano preso a Sanremo – avrei fatto lo stesso – non ci ho pensato. È bello vedere che Francesco canta Senza vento nel tour con Nek, se vuole venire una sera per lui il microfono c’è. E magari ci scende pure la lacrimuccia».

Dopo la data al Viper di Firenze, il tour proseguirà il 3 novembre a Bergamo, l’11 a Roma, il 17 a Roncade (TV), il 23 a Isola Della Scala (VR). Ancora non si sa quando sarà l’ultimo concerto. «Faccio qualche data di prova e poi vediamo. Spero prevalga un clima di festa, ma quando passerò la mia Gibson Les Paul al tecnico che la riporrà nella custodia per l’ultima volta sarà un’altra prova per il mio cuore. Ma del resto, al cuor non si comanda».

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