L’ultimo concerto dei Black Sabbath «ha dato a Ozzy un motivo per alzarsi la mattina» | Rolling Stone Italia
Back to the Beginning

L’ultimo concerto dei Black Sabbath «ha dato a Ozzy un motivo per alzarsi la mattina»

Tony Iommi, Geezer Butler e Sharon Osbourne hanno parlato dello show finale della band e del cantante che si terrà sabato. «Non sappiamo cosa accadrà, potremmo fare cinque o sei canzoni»

L’ultimo concerto dei Black Sabbath «ha dato a Ozzy un motivo per alzarsi la mattina»

La formazione storica dei Black Sabbath

Foto: BMG

«Non so cosa accadrà. Di solito quando facciamo dei tour abbiamo un piano e sappiamo cosa succederà. Non questa volta». Lo dice Tony Iommi nell’intervista apparsa oggi su Kerrang! ai Black Sabbath, o meglio al chitarrista, a Geezer Butler e a Sharon Osbourne, in vista dell’ultimo concerto sia della band, sia di Ozzy Osbourne che si terrà sabato 5 luglio al Villa Park della loro Birmingham.

«Ho ordinato tre paia di mutande rinforzate», scherza Butler nell’intervista. «Spero che vada tutto bene quella sera. Possiamo provare, ma fare un vero concerto è un’altra cosa. Prego solo che i monitor siano ben regolati, che il nervosismo non mi freghi e di non iniziare a pensare troppo. Quando saliremo sul palco di fronte ai 50 mila del Villa Park, e soprattutto col concerto trasmesso in diretta mondiale, tornerò ad essere credente e pregherò che tutto vada come previsto».

Back to the Beginning, così si chiama l’evento, non sarà solo un’esibizione dei Black Sabbath, ma una giornata di musica con grandi del rock, coordinati da Tom Morello, che saliranno sul palco per rendere omaggio alla band più influente nella storia del metal. Tra i nomi, Metallica, Guns N’ Roses, Tool, Slayer, Pantera, Gojira, Halestorm, Alice in Chains, Lamb of God, Anthrax, Mastodon, Billy Corgan, David Draiman, Fred Durst, Steven Tyler, Sammy Hagar, Zakk Wylde. L’incognita è Ozzy. Affetto da Parkinson e da altri problemi di salute, non potrà fare un concerto intero. La scaletta non è stata decisa. Dice Iommi che non è ancora deciso, ma che «potrebbero essere cinque o sei canzoni» quelle che i Sabbath faranno con Ozzy. Di certo, dice la moglie del cantante, l’evento «gli ha dato un motivo per alzarsi la mattina. Invece di dire  “vorrei, ma non riesco”, ora ha un motivo per alzarsi ogni giorno, fare fisioterapia e cercare rimettersi in sesto». 

Iommi e Butler spiegano che non erano entusiasti dell’idea proposta da Sharon, visto che avevano già fatto un tour d’addio, ma hanno deciso che era la cosa giusta un po’ perché è l’occasione di rimettere assieme la formazione originale con Bill Ward e un po’ perché si tratta anche di fare beneficenza (Cure Parkinson’s, Birmingham Children’s Hospital, Acom Children’s Hospice).

«Non suoniamo con questa formazione, con Bill, da vent’anni, è fantastico ritrovarsi in sala prove e suonare tutti assieme», dice il chitarrista. «Ma è strano passare da zero a un palco del genere dopo così tanto tempo. La maggior parte delle altre band che suonano sono in attività e in tour. Noi invece passiamo direttamente dalla sala prove a quel palco. Sarà una sfida». Ma, come ha detto Sharon a Ozzy, «non c’è alcuna pressione, deve solo divertirsi. Nessuno dirà, “quel pezzo faceva schifo” o “perché non hanno cantato quell’altra canzone?”. Saremo tutti lì per una celebrazione».