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Lo strano caso di Katy Perry contro le suore

Al centro del contenzioso c’è il convento di Los Angeles dove vivevano le monache, che la popstar vuole trasformare nella sua residenza privata.
Katy Perry, foto di Olivia Bee

Katy Perry, foto di Olivia Bee

Katy Perry è in causa con delle suore: una delle sorelle è morta durante il processo e l’altra sarebbe sul lastrico in seguito alla battaglia legale. Sì, avete letto bene. Ma partiamo dall’inizio perché la vicenda è piuttosto articolata. Nel 2015 la popstar aveva messo gli occhi su un un complesso a Los Feliz, con spettacolare vista su Los Angeles: aveva dichiarato che sarebbe stata la sua residenza privata, dove sarebbe andata a vivere con la mamma e la nonna.

Peccato che quella struttura fosse un convento, appartenuto per decenni alle monache del Cuore Immacolato di Maria. Nel maggio di quell’anno la Perry aveva offerto a José Gomez, arcivescovo della Città degli Angeli, 14,5 milioni di dollari per acquistare la proprietà. La location intanto era stata usata per girare scene di alcune serie tv, dopo che le religiose erano state trasferite altrove nel 2011. Tutte tranne suor Catherine Rose Holzman e suor Rita Callahan. Le sorelle infatti hanno iniziato una vera e propria missione, cercando di ostacolare l’accordo: in particolare, dopo l’incontro con la popstar, «avevano cercato i video musicali di Perry, e non erano contente di quello che avevano visto». Né di quello che avevano sentito nei testi dei suoi brani.

I kissed a girl, Ur So Gay, California Gurls e Roar non devono essere piaciute alle monache. E mentre l’arcidiocesi aveva ceduto il complesso di 25 stanze alla cantante, le due suore stavano negoziando con tale Dana Hollister, che voleva farne un hotel di lusso. Come dire, meglio che il convento diventi un albergo da mille e una notte piuttosto che lasciarlo in mano a Katy Perry: «equivale a violare i nostri voti» avevano commentato le sorelle.

La battaglia è arrivata in tribunale: la vendita a Hollister è stata dichiarata non valida (la congregazione non ha il nulla osta del Papa, necessario per le proprietà al di sopra dei 7,5 milioni di dollari) e il risarcimento, sommato alle spese legali, ha costretto l’imprenditrice a dichiarare bancarotta. Nei giorni scorsi Catherine Rose si era rivolta direttamente alla Perry durante un’intervista con Fox11: «Per favore, fermati. Questa storia non sta facendo bene a nessuno, e sta ferendo molte persone». Poche ore dopo, durante una nuova udienza, la monaca 89enne ha avuto un collasso ed è morta.

Ora suor Rita, 80 anni e un cancro, spiega di essere così al verde da non sapere come mangiare, a causa di questa battaglia legale senza esclusione di colpi. La religiosa nei giorni scorsi aveva anche lanciato un appello a Papa Francesco per chiedergli di restituire il convento all’Ordine. Nel frattempo Katy Perry avrebbe promesso all’arcivescovo che, una volta conclusa la compravendita del convento, «acquisterà una proprietà alternativa come casa di preghiera» del valore di 4,5 milioni di dollari.

Insomma alla cantante non è bastato essere figlia di due predicatori (evangelici). E nemmeno il tatuaggio che ha sul polso con scritto “Jesus”. E poi diciamocelo: ma quante case disponibili ci saranno state a Los Angeles?! Dai, Katy.

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