«Lo schifo non ha fine»: Piero Pelù contro gli investimenti bellici di Daniel Ek di Spotify | Rolling Stone Italia
Dronify

«Lo schifo non ha fine»: Piero Pelù contro gli investimenti bellici di Daniel Ek di Spotify

«Purtroppo i master di tutti i miei dischi non mi appartengono più, altrimenti li avrei ritirati immediatamente dalla fottuta piattaforma di questo schifo di individuo»

«Lo schifo non ha fine»: Piero Pelù contro gli investimenti bellici di Daniel Ek di Spotify

Piero Pelù

Foto: Oscar Esse

Il fondo di Daniel Ek, AD e fondatore di Spotify, ha annunciato l’investimento di 600 milioni di euro in Helsing. Si tratta di un gruppo tech tedesco valutato 12 miliardi che si occupa di intelligenza artificiale e produzione di droni, aerei e sottomarini da guerra. 

Il fondo chiamato Prima Materia, fondato nel 2020 da Ek e da uno dei finanziatori di Spotify, Shakil Khan, aveva già investito in Helsing. La decisione di effettuare un nuovo round di investimenti, ha detto Ek, è dovuta alla accelerazione delle tensioni geopolitiche che rende sempre più ricercati droni e sistemi bellici basati sull’intelligenza artificiale. Nel complesso, Helsing ha raccolto 1,37 miliardi di euro.

«Le democrazie sono fragili», si legge sul sito di Helsing. «Proteggerle dalle minacce esterne è una delle nostre principali responsabilità. Abbiamo fondato Helsing con la convinzione che la sicurezza e la deterrenza siano possibili solo se abbiamo a disposizione software e intelligenza artificiale capaci di rendere la difesa più efficace. In quanto democrazie, abbiamo la responsabilità di sviluppare e impiegare queste tecnologie in modo ponderato e con i più alti standard etici».

Non tutti sono convinti ed Ek è stato criticato, così come è successo in passato. Per esempio, lo United Musicians and Allied Workers, sorta di sindacato americano dei musicisti nato col Covid e che ha fatto varie campagne per un equo compenso su Spotify, scrive che «le persone che gestiscono l’industria musicale sono le stesse che raddoppiano gli investimenti in tecnologia militare AI», che «Daniel Ek è un guerrafondaio che paga gli artisti una miseria» e che «quando gli amministratori delegati parlano di investire in difesa, intendono investire in macchine belliche».

In Italia, ha commentato la notizia Piero Pelù in un post su Instagram. «Il multi-mega miliardario della musica investirà i suoi soldi nella costruzione di droni ipertecnologici per fare la guerra e ammazzare altre persone. Lo schifo che sto avendo per certe frange del genere umano non trova mai un limite, viene abbattuto ogni giorno per farci cadere più in basso».

«Purtroppo» scrive Pelù «i master di tutti i miei dischi non mi appartengono più, altrimenti li avrei ritirati immediatamente dalla fottuta piattaforma di questo schifo di individuo. Magari se molti artisti facessero pressione su questo padrone insensibile della nostra arte potrebbero farlo ragionare e spingerlo a investire i suoi/nostri soldi in qualcosa di molto più civile e in controtendenza con la merda che i nuovi dittatori ci stanno portando a vivere ogni giorno. Pensaci bene Mr. Ek!».

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Piero Pelù (@pieropelufficiale)

Altre notizie su:  Daniel Ek Piero Pelù spotify