L’intervista social a Calcutta su ‘Relax’: «Una cosa anni ’70 fatta col computer» | Rolling Stone Italia
Campionare treni a Campoleone

L’intervista social a Calcutta su ‘Relax’: «Una cosa anni ’70 fatta col computer»

Avete qualche curiosità “tecnica” a proposito del nuovo album del cantautore? Ecco le risposte che Edoardo ha dato alle domande poste dai follower su Instagram. «Il festival del plug-in, in pratica»

L’intervista social a Calcutta su ‘Relax’: «Una cosa anni ’70 fatta col computer»

Calcutta

Foto: Gianluca Palma

Ieri Calcutta ha sollecitato su Instagram «domande tecniche varie sul disco». I follower non si sono fatti pregare e gli hanno chiesto di testi, campionamenti, plug-in, strumenti usati per registrare Relax.

Siccome Calcutta parla con la stampa francese («je suis content de mon succès, mais je serai toujours mal à l’aise que certaines personnes s’intéressent plus à moi qu’à ma musique») e almeno per ora non con quella italiana (Repubblica esclusa), è un’occasione per sapere qualcosa di più della produzione di Relax, di cui abbiamo scritto qui.

Ecco quindi domande e risposte sul disco come sono state pubblicate nelle storie Instagram. E no, a Sanremo Calcutta non ci va: troppo stress.

Come è nata Tutti?
Con il caro Tropico/Davide Petrella. Ci eravamo visti per scrivere un pezzo per un famoso cantante italiano che doveva andare a Sanremo. Io avevo parte della melodia e gli accordi e assieme avevano finito un pezzo che si chiamava Italian Graffiti (diceva così al posto di “tutti falliti”). Era molto meno audace, ma comunque emozionante. Dopo che il pezzo non è stato preso per Sanremo ho deciso di tenerlo per il mio disco cambiando un po’ di parti di testi per sentirlo più mio. Appunto aggiungendo “sembriamo tutti falliti”.

Sanremo 2024?
Troppo stressante e complicato.

Gli archi e il piano su Tutti?
Piano vero. Archi ovviamente super finti.

Ma i cori in Controtempo e Tutti sono di Elodie?
Sono io pitchato, ahaha.

Sample usato in Ghiaccioli?
Nessun sample. In generale ci sono pochissimi sample, più che altro piccole cose tipo suoni singoli.

I mixing e mastering sono digitali o analogici? Andrea Suri ha fatto un capolavoro.
Ci siamo mossi in entrambi i mondi agilmente.

Com’è nata Preoccuparmi?
Volevo un pezzo per esorcizzare le mie ansie e spero che funzioni.

Preoccuparmi è stata scritta a quattro mani con Giorgio Poi? Pezzo più commovente per me, bellissimo.
No, fatta da solo.

Chi sono le voci in Coro?
Giorgio Poi, io, Giovanni De Sanctis, Laurent Brancowitz che ha scritto con me il pezzo. Registrati 100 mila volte fino a ottenere l’effetto coro.

Coro dove è stata registrata? Chiesa con acustica?
No, in un piccolo studio dove abbiamo fatto parte delle pre-produzioni.

Di chi sono gli applausi alla fine di 2minuti?
Eravamo un po’ di amici in studio cercando di registrare un coro sull’ultimo ritornello e spontaneamente era scattato un applauso per complimentarci con noi stessi dopo un’esecuzione impeccabile. Risultato finale: i coretti sono stati tolti e l’applauso è rimasto.

Che tipo di strumento è quello usato in 2minuti dopo “ti ho vista in un angolo”?
Due chitarre e un sintetizzatore.

In SSD quelle che si sentono all’inizio sono onde del mare in sottofondo?
Sono treni! Treni campionati a Campoleone.

I glitch nel finale di SSD sono stati fatti con un Prophet 6?
No, Juno 60 e tanta pazienza.

I clarinetti di Giro con te sono stati registrati? Fatti dal maestro Giorgio Poi?
No, Giorgio mi pare sia arrivato nel team che il pezzo era praticamente pronto. I fiati sono stati registrati da Giovanni De Sanctis.

L’hai realizzata fisicamente te Intermezzo3?
Sì, in treno con le cuffie.

Perché dell’Intermezzo3 non ci hai fatto una canzone? È stupendo!
È nato in treno cazzeggiando e quindi ho deciso di non snaturarlo.

Perché sul vinile c’è scritto Intermezzo2 e non Intermezzo3?
Un piccolo errore che alzerà la quotazione di questa prima stampa.

Allegria ha un vago omaggio a Miguel Bosé?
In realtà no, ma amo Miguel Bosé.

Melodie da film sexy anni ’80 o sbaglio?
No, non sbagli.

Ci sono delle influenze del funk giapponese o le sento solo io?
Sì.

Hai utilizzato synth o tastiere anni ’80? Giro con te ha un sound molto battistiano.
In realtà più VST. C’è un po’ di Juno 60 vero, un’oscura drum machine sovietica pre caduta Muro e il vecchio Wasp di Andrea Suriani. È bello che molte persone pensino siano delle vecchie macchine per davvero.

Chitarre utilizzate?
Strato e Mustang.

Batterie? Un mix tra analogico e digitale?
Proprio così, caro.

Ma il Piano Rhodes è un vero Piano Rhodes o una tastiera che ne riproduce il suono?
Verissimo nel 98% dei casi.

Ma alla fine l’hai usato il Moog Voyager? Per cosa?
Lo usa Francesco Bellani dal vivo.

Effetti chorus e flanger usati? Digitali o analogici?
Il festival del plug-in, in pratica. Ci piaceva l’idea di fare una cosa anni ’70 con il computer.

Avete usato plug-in Arturia? V Collection?
Zero.

Che microfoni avete usato per la voce?
RE 20.

Siamo tutti preoccupati per Paco Martinelli, come sta?
Benissimo!

È un disco più da 4-2-3-1 o da 4-3-3?
Direi 4-3-3.

Quanto ci hai messo a fare l’album?
Circa un anno e mezzo/due per fare tutto.

Pasto preferito durante le registrazioni?
Abbiamo mangiato un sacco di riso.

Quanto tempo hai impiegato per scrivere tutti i testi?
Anche troppo.

Mentre scrivevi i testi hai versato qualche lacrima?
È capitato.

Perché citi Aversa in una delle canzoni?
Per una vita ho preso treni da Roma a Napoli, essendo di Latina. Per me era come prendere la metro.

Autogrill, gente che parla toscano e una donna di destra. Non si tratta mica di Matteo Renzi?
Ahahah.

“Ore 12, cielo blu”. Ok Edo, ma blu Cina o blu Estoril?
Blu Cina.

Come hai scelto la tracklist? Dopo anni di assenza non era facile creare un no-skip album.
Nata da intenso carteggio con Bomba Dischi e Myd.

Perché dal dentista?
Perché sulla poltrona del dentista tecnicamente ci si potrebbe rilassare, ma quasi sempre poi sono dolori.

Se venissi da me non ti farei sentire nulla (sono dentista).
Ahahah.

Come mai nessun featuring?
Non è capitato.

Sapevi che esiste una band argentina che canta le tue canzoni?
No, vorrei sentirla!

Può essere che Maccio abbia usato la cabina del telefono di Pesto nel suo nuovo film?
Sarebbe un onore.

Altre date del tour!
Pazienza = virtù dei forti.

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