L’ingorgo più grosso della storia del rock (e una possibile soluzione) | Rolling Stone Italia
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L’ingorgo più grosso della storia del rock (e una possibile soluzione)

Nel 1969, gli organizzatori di Woodstock si videro arrivare quasi il triplo del pubblico aspettato. Come risolvere il problema? Stay Strong

Spesso un concerto, o un festival, sono momenti di grandissima aggregazione. Grandissima. Migliaia di persone che si uniscono nello stesso posto, nello stesso momento, a cantare le stesse cose. Ormai la gestione logistica è perfetta, ma spesso in passato ci sono stati dei momenti critici.

In occasione del festival di Woodstock, nell’agosto del 1969, si riunirono più di 400 mila persone. Gli organizzatori, con pochissima esperienza alle spalle, si aspettavano di avere qualche decina di migliaia di spettatori, e quindi organizzarono una logistica molto snella, elementare.

Quando si videro arrivare quasi mezzo milione di persone, furono colti di sorpresa. I “3 days of peace & music” in scena nello stato di New York resteranno per sempre nella memoria come uno dei festival più importanti della storia, ma anche come una delle più grandi tragedie organizzative. Soprattutto per il traffico attorno a Bethel, luogo del festival.

Complice il fango causato dalle piogge nei giorni precedenti, le autostrade nella zona furono completamente paralizzate. Le auto formarono code di circa 15 chilometri, per tutt’e tre i giorni del festival. Ci furono molte macchine parcheggiate direttamente sulla strada, parecchi artisti non riuscirono ad arrivare in tempo al festival e quindi saltarono l’esibizione. Per altri, i più importanti, l’organizzazione riuscì a trovare degli elicotteri disponibili.

Si è anche registrata una nascita su una macchina bloccata nel traffico.