Liam Gallagher e Peter Hook nel documentario su Haçienda, storico locale di Manchester | Rolling Stone Italia
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Liam Gallagher e Peter Hook nel documentario su Haçienda, storico locale di Manchester

Si intitola "Do you own the dancefloor?" e rivive i giorni di gloria di uno dei club che ha animato le notti della città inglese, con testimonianze di ospiti speciali

Ci sono club che segnano un’epoca per la città che li ospitano e per chi li frequenta. A Manchester c’era l’Haçienda. Il locale aprì i battenti nel 1982: underground, metropolitano e assolutamente fuori dagli schemi, fece subito “il botto”, come si suol dire. Ovviamente diventò un luogo di culto per chi amava i generi musicali alternativi e le persone non convenzionali.

L’Haçienda è diventato protagonista di un documentario, Do you own the dancefloor?, che è stato proiettato in anteprima il 15 di agosto scorso al Royal Northern College of Music, sempre a Manchester. La pellicola ripercorre la storia del club ed è ricca di testimonianze di chi l’ha creato ma soprattutto di chi l’ha frequentato. Tra i nomi illustri che hanno trascorso le loro serate all’Haçienda ci sono Liam Gallagher, noto cultore della vita notturna inglese, e Peter Hook, ex bassista dei New Order,, che era di casa nel nightclub.

Il documentario è stato diretto dal regista Chris Huges: «Ho frequentato il locale più volte in passato, non ero un cliente abituale, ero un ragazzino che amava l’indie. Sono sempre stato affascinato dalla cultura musicale. Nel 2000 sono stato all’asta che metteva in vendita alcuni pezzi del club. Ne volevo assolutamente uno», ha dichiarato il film- maker a Billboard.

Ebbene sì, nel 1997 l’Haçienda, che sino ad allora aveva vissuto grazie al sostegno ricevuto dall’etichetta Factory Records e dalle vendite dei dischi dei New Order, chiuse i battenti. Nel 2000 ci fu un’asta di alcuni oggetti e degli arredi presenti nel locale.

Ha aggiunto Huges: «Quando ho chiesto a chi ha partecipato al documentario cosa ha reso l’Haçienda così speciale, la risposta più comune è stata: “Ci ho trascorso le notti più belle della mia vita”». Non è forse questo a rendere tanto speciale il ricordo di un club? E chissà che notti sono state….