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L’eterna lotta fra Moby e Aphex Twin

Moby è tornato a parlare dell'attrito che c'è sempre stato fra lui e il producer inglese. Tutta colpa di un pessimo caratteraccio

Qualche giorno fa Moby è tornato a parlare di una delle vicende più inspiegabili e forse per questo interessanti della sua vita: l’odio che Aphex Twin per anni ha nutrito nei suoi confronti. Magari ora non sarà più così—sono passati più di vent’anni dalle ultime critiche pubbliche—ma agli albori della carriera pare che né lui né Richard James (vero nome di Aphex Twin, che qualche giorno fa è tornato a esibirsi dal vivo dopo 8 anni) potessero sopportarsi.

Chiacchierando con un giornalista di THUMP, Moby ha ricordato i tempi del tour insieme ad Aphex Twin negli Stati Uniti. Era il 1993 e i due artisti (più altri colleghi elettronici come Orbital e Vapourspace) si trovarono di colpo a condividere gli spazi angusti di un tour bus per una dozzina di date. Ben presto, racconta Moby, la convivenza si fece ingestibile, soprattutto perché Aphex Twin gli rivolgeva commenti non proprio amichevoli e oltretutto nemmeno in faccia, ma alla stampa.

Il punto è che Richard D. James non riusciva proprio a capire perché quel “buffone” di Moby fosse potuto finire nel suo stesso tour. “Mi definì uno snob coi giornalisti” ha scritto Moby anche in Porcelain, la sua autobiografia uscita a giugno, «quando invece avevo soltanto una terribile insonnia derivata dal tour in bus». E dire che il producer americano fino ad allora si era sempre detto fan di quello inglese. Il problema è che, citando sempre il libro di memorie, è “difficile apprezzare la musica di qualcuno che ti disprezza personalmente.” Una possibile spiegazione di tutto ciò è che ci sia sempre stata una specie di sindrome dell’intruso. Agli occhi di Aphex Twin e della britannica Warp Records Moby non è mai risultato sufficientemente “cool” per appartenere alla prestigiosa etichetta. Forse perché il taglio dei suoi brani è sempre stato un po’ più rivolto al pubblico e al dancefloor che alla mera sperimentazione. Una hardcore techno che oltretutto Moby convertì nel big beat e poi nel pop da lì a pochi anni, aumentando esponenzialmente il proprio seguito.

Tutti d’accordo che in fin dei conti la colpa di questa faida è esclusivamente di Aphex Twin e del suo caratteraccio. Se c’è una cosa che l’eremita della Cornovaglia non è mai stato bravo a fare è trattenere la lingua, nemmeno di fronte a un mostro sacro pioniere dell’elettronica come Karlheinz Stockhausen. Quando nel ’95 gli fu chiesto di commentare la musica di Aphex Twin, il Maestro disse: “Ho ascoltato la musica di Aphex Twin e penso che lo aiuterebbe molto ascoltare il mio lavoro, Gesang der Jünglinge, così la smetterebbe con tutte queste ripetizioni post-africane, e magari cercherebbe di cambiare tempi e ritmi, senza permettere a nessun ritmo di ripetersi oltre una certa estensione e una direzione nella sua sequenza di variazioni.”

La risposta pacata di Aphex Twin: “Non sono d’accordo. Penso che sia lui a dover ascoltare un paio di mie tracce tipo Digeridoo. Così almeno la smetterebbe con quei pattern astratti e casuali sui cui nessuno può ballare. Sarà capace lui di ballare? Si potrà anche ballare su Gesang der Jünglinge, ma non c’è groove, nessuna linea di basso. So che è stata fatta probabilmente negli anni Cinquanta, io però possiedo una valanga di dischi degli anni Cinquanta pieni di percussioni incredibili.”

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