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Le polemiche social sul Primavera Sound Festival: chi ha ragione?

Arctic Monkeys, Björk, Lorde, Nick Cave e tantissimi altri big, in mezzo alcuni giganti del rap, ma sono in parecchi a essere rimasti delusi.

Alex Turner, cantante e frontman degli Arctic Monkeys. Foto di Denis Ulliana

“Che fretta c’era tanto arriva il Primavera” cantava in principio una felice Loretta Goggi. Era il 1981 e le erano appena apparsi gli headliner dell’edizione 2018 in sogno. Ovviamente questo prima che i biglietti andassero sold out su Ticketone con 37 anni di anticipo per lo stupore collettivo delle associazioni dei consumatori. Divorata dalla rabbia, decise quindi di cambiare le parole nella famosa “maledetta primavera”. Una lungimiranza che a confronto l’oracolo di Delphi era una Wanna Marchi che si è presa troppo sul serio.

Scherzi a parte, è stata finalmente pubblicata la line up del Primavera Sound Festival 2018, uno dei festival maggiormente attesi e che ogni anno sembra riuscire a coinvolgere un sempre maggior numero di adepti. Terra promessa per moltissimi appassionati nostrani i quali, non essendo comprensibilmente in grado di pronunciare “Glastonbury”, si sono negli anni dirottati su questo festival che, complici le favorevoli condizioni meteo, consente di sentirsi un pò “Coachella” senza spendere 2000 dollari. Siate onesti, le foto da poser le potete fare anche a Barcellona.

Primavera Sound 2018 Line-Up

#PrimaveraUnchained

Tickets: http://bit.ly/ticketsPS18

Pubblicato da Primavera Sound su Domenica 28 gennaio 2018

La citata line up è stata presentata ieri tramite un video, Primavera Unchained, che avrebbe dovuto ricordare Django di Quentin Tarantino ma che a me ha ricordato il video dei Gemelli Diversi nel saloon (Gemelli Diversi – Prima o poi. Youtube per non dimenticare), e vanta nomi illustrissimi: Artic Monkeys, Björk, Lorde, Nick Cave, The National, The War on Drugs, A$ap Rocky e una serie infinita di nomi troppo piccoli per fare sì che io riesca a leggerli sul flyer.

Ovviamente è impossibile accontentare tutti e se da un lato le testate giornalistiche indie (Vice, Pitchfork, NME…) hanno accolto questi nomi con genuflessioni multiple e cori cherubini all’ altissimo, dall’altra c’è tutta un’utenza maggiormente legata a sonorità street, o rock in senso più tradizionale, che alza il sopracciglio insinuando che la direzione artistica vada esageratamente a senso unico. Ossia di questo pop/indie/rock pseudo cantautoriale che è esploso da poco ma sembra averle scartavetrate già a moltissimi.

#PrimaveraUnchained

Tickets: http://bit.ly/ticketsPS18

Pubblicato da Primavera Sound su Domenica 28 gennaio 2018

“Non è vero, ci sono A$ap Rocky e quei rapper lì” (i veri indie boy il rap lo snobbano sempre per manifesta superiorità genetica) potrebbe dire qualcuno e sì, per esserci ci sono. Il fatto è che in una line up così strutturata fa un pò ridere buttarci 3 rapper a caso sperando di creare hype per un movimento musicale che con i gusti del festival ha da spartire quanto Roberto Bolle con i rutti bitonali. Sembra quando dici a tua nonna che ascolti il rap e lei, per farti sentire meno sfigato, ti fa il gesto delle corna perché povera donna per lei il rap sarà sempre e solo Jovanotti. Jay-z rassegnati.

Nonostante io personalmente preferisca Mariottide a tre quarti della scaletta, reputo questa ambizione di creare contenuti in grado di accontentare tutti una chimera priva di senso. Rileggendo le line up degli anni precedenti questa anima fighetta hipster emerge sempre ed è un elemento distintivo che proverei a conservare invece che subire la tentazione di piacere a tutti.

Siate fieri dei vostri risvoltini, dite alle ragazze con i capelli rosa e verdi che sono belle e originalissime, postate con fierezza scatti dei vostri libri di Bukowski che lascerete puntualmente a metà e, soprattutto, siate fieri dei vostri gusti musicali. Tanto non sarete mai abbastanza rock per tutti.
Da ma e da Loretta Goggi, buona Primavera a tutti.

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