Le grandi battaglie di Fratelli d’Italia: «Rosa Chemical porta il gender a Sanremo» | Rolling Stone Italia
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Le grandi battaglie di Fratelli d’Italia: «Rosa Chemical porta il gender a Sanremo»

Lo ha detto alla Camera la deputata Maddalena Morgante, parlando di una «rivoluzione fluida» che da tempo si è abbattuta sull'Ariston. «Trasformare il Festival nell'appuntamento più gender fluid di sempre è inopportuno»

Le grandi battaglie di Fratelli d’Italia: «Rosa Chemical porta il gender a Sanremo»

Che questa maggioranza di “destra destra” fosse poco avvezza a certe tematiche, be’, lo si poteva immaginare sin dall’inizio.

Le parole pronunciate ieri alla Camera da Maddalena Morgante, però, hanno superato il confine del grottesco: con il Festival di Sanremo alle porte, la deputata di Fratelli d’Italia ha pensato bene di dare vita a un pastrocchio argomentativo mescolando l’Ariston, Rosa Chemical e la sempiterna “teoria gender”. «Manuel Franco Rocati, in arte Rosa Chemical, in gara alla prossima edizione del Festival di Sanremo, porterà come lui stesso affermato, e chiedo scusa sinora per i termini che utilizzerò (…), il sesso, l’amore poligamo e il porno su Only Fans (Morgante, probabilmente, ha fatto riferimento al titolo di un’intervista pubblicata da Vanity Fair qualche giorno fa, ndr)».

Morgante ha proseguito nel suo delirio sperando che «La “rivoluzione fluida” era già da tempo al teatro Ariston, ma trasformare il festival di Sanremo (…) nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno». Nel suo fantasioso discorso, la deputata meloniana ha anche messo in guardia minori e famiglie dalla possibilità che il Festival possa trasformarsi in uno «spot in favore del gender e della sessualità fluida», dei «temi sensibilissimi e che Fratelli d’Italia, da sempre, contrasta». «È inaccettabile che tutto questo possa venire non soltanto sulla TV di stato (…), non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto di fronte ai tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata di famiglia».

Morgante ha concluso etichettando il Festival come «un condensato della peggiore ideologia che vuole minare l’identità dell’uomo e della donna» e dissacrare i simboli religiosi.

Insomma, Sanremo 2023 non è ancora cominciato, ma abbiamo già i vincitori (della prima polemica sterile).

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