Le accuse di Vicky Cornell nei confronti dei Soundgarden sono decadute | Rolling Stone Italia
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Le accuse di Vicky Cornell nei confronti dei Soundgarden sono decadute

«Non ci sarebbero prove che la band stia trattenendo royalties alla Cornell». La saga continua

Le accuse di Vicky Cornell nei confronti dei Soundgarden sono decadute

Chris e Vicky Cornell nel 2011

Continua la saga che vede contrapporsi la vedova di Chris Cornell, Vicky, e i Soundgarden. Secondo il verdetto del giudice Michelle Peterson, non ci sarebbero prove che la band stia trattenendo royalties alla Cornell.

Nel 2019, Vicky ha fatto causa alla band sostenendo che i restanti componenti dei Soundgarden stessero «trattenendo centinaia di migliaia di dollari in royalties» e che la stessero ostacolando insieme al manager della band Rit Venerus. Il giudice distrettuale dello stato di Washington ha scoperto però che non ci sono prove che suggeriscano che la band abbia trattenuto denaro. Ora manca la decisione finale del giudice.

Intanto, il mese scorso Vicky Cornell ha definito ridicola la cifra che la band ha offerto per comprare la quota dei master che era del marito e ora è legittimamente di sua proprietà. La cifra si gira intorno ai 300.000 dollari: «Stanno cercando di rubare al loro ex compagno di band, Chris Cornell, a sua moglie e ai loro figli minori, l’eredità di Chris, che ha reso loro milioni di dollari», si legge in un estratto della dichiarazione di Cornell.

È stata invece la band a fare causa alla moglie di Chris nel 2020, sostenendo che lei avesse utilizzato fondi raccolti in un concerto di beneficenza per scopi personali. Denuncia poi ritirata. Fino alla prossima puntata.