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L’appello di Roger Waters a Kendrick Lamar: «E se morto sotto le macerie ci fosse tuo figlio?»

L’uomo di ‘The Wall’ scrive a proposito di Gaza e Cisgiordania anche a Annie Lennox: «Per favore, smettila di fare appelli a entrambe le parti. I palestinesi sono gli oppressi, il governo israeliano l’oppressore»

Foto: Jason Koerner/Getty Images (1), Kate Izor (2), Steve Rapport/Getty Images (3)

L’appello ai colleghi è un genere che Roger Waters frequenta spesso. In uno scritto apparso sul suo sito ufficiale, dal titolo di “Fermiamo il genocidio”, il musicista attualmente in tour in Brasile si rivolge a Kendrick Lamar.

«È il 6 novembre 2023. Sono a São Paulo, Brasile. Ieri sera alcune persone che sono in tour con me sono andate a un concerto/festa che si è tenuto dopo la gara di Formula 1 che c’è stata qui ieri. L’headliner era Kendrick Lamar. Ecco il punto Kendrick».

Segue una parte tutta in maiuscolo: «Uccidono i bambini! Incoraggiato dagli Stati Uniti, Israele sta compiendo un genocidio a Gaza e in Cisgiordania. Unisciti al coro, fratello. Fai sentire la tua voce. Prendi posizione. Se ci fosse tuo figlio sotto la macerie, freddo, morto, solo?».

La sezione del sito di Waters chiamata “To my colleagues in rock and roll” è piena di appelli del genere. Waters ricorda a Lamar: «Dieci anni fa, per la precisione nel dicembre 2012, pochi giorni dopo aver tenuto un discorso allo Human Rights Committee dell’ONU, scrissi una lettera a te, Kendrick. Forse non l’hai mai ricevuta. Non me la sto prendendo con te, fratello, ma non molti dei miei colleghi l’hanno “capito”».

Seguono scritti a favore di Nigel Kennedy, che descrisse Israele come uno stato di apartheid, e una lettera a Stevie Wonder, che si era rifiutato di esibirsi in Florida dopo l’omicidio di Trayvon Martin e l’assoluzione del suo assassino, ma aveva aderito a una serata di gala per l’esercito israeliano.

Stanotte in un tweet, Waters si è rivolto anche a Annie Lennox: «Cara Annie, so che sei una persona benintenzionata, perciò per favore smettila di fare appelli a entrambe le parti. Non sono equivalenti: ci sono gli oppressi, i palestinesi, e un oppressore, il governo israeliano. Sono 75 anni che l’oppressore uccide gli oppressi. Unisciti alla voce del popolo, il grande coro globale di protesta e chiedi che i fascisti israeliani FERMINO IL GENOCIDIO ADESSO. NIENTE SE, NIENTE E, NIENTE MA. ADESSO!».

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