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“La strada per l’inferno è lastricata d’oro”: David Gilmour ha pubblicato l’inedita ‘The Piper’s Call’

È il primo estratto dal nuovo album ‘Luck and Strange’. “Ti venderanno cose di cui non hai bisogno”, canta il musicista in un pezzo sul non vendere l’anima e resistere ai miti della fama e del successo. E sì, c’è l’assolone finale
David Gilmour

Foto: Anton Corbijn

David Gilmour ha pubblicato il primo estratto da Luck and Strange, l’album che uscirà il 6 settembre e che è il primo di inediti del musicista dai tempi di Rattle and Lock del 2015.

Il pezzo s’intitola The Piper’s Call, è prodotto come tutto il disco con Charlie Andrew e ha un testo scritto come d’abitudine dalla moglie del musicista, la scrittrice Polly Samson.

Ai cori nella canzone c’è la figlia del chitarrista Romany Gilmour. Nell’album a tastiere e organo c’è anche Richard Wright in un’incisione con Gilmour del 2007, le cosiddette Barn Jams. Domani uscirà il video.

“La strada per l’inferno è lastricata d’oro, ti venderanno cose di cui non hai bisogno”, canta Gilmour in un testo che sembra affrontare la vacuità della ricerca della fama e del denaro, con la rigura del pifferaio che ti vende falsi miti e anestetizza dai dolori. “Ma raccoglierai quel che hai seminato” avverte Gilmour “come ho scoperto io molto tempo fa. La promessa dell’eterna gioventù, il bottino della fama, un atteggiamento da carpe diem”.

«Luck and Strange affronta la vita focalizzandosi sull’invecchiamento», ha spiegato Samson, «il tema della mortalità è una costante. Lavorare con Charlie Andrew è stato liberatorio, vuole sapere di cosa parlano le canzoni e vuole che tutti quelli che le suonano abbiano le idee chiare sui testi e che da essi dipenda il loro modo di suonare. L’ho amato particolarmente per questo motivo».

«Polly e io scriviamo insieme da oltre trent’anni», ha detto Gilmour. «Gli streaming live di Von Trapped hanno mostrato la fantastica fusione tra la voce di Romany e il suono dell’arpa. Questo ci ha portato a sentirci in grado di scartare parte del passato a cui ero legato e di poter eliminare ogni regola per fare qualunque cosa avessi voglia di fare. È stata una grande gioia».

Oltre a Gimour e a Romany, nell’album suonano Guy Pratt e Tom Herbert (basso), Adam Betts, Steve Gadd e Steve DiStanislao (batteria), Rob Gentry e Roger Eno (tastiere), Will Gardner (arrangiamenti archi e cori).

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