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La rivincita di SZA

A scuola veniva bullizzata perché portava l’hijab, ma oggi duetta con Kendrick Lamar (in 'All the Starz') ed è una delle nuove superstar della black music. Contro il sessismo e i social: «La gente si accanisce su di te quando sei brava e potente»

La rivincita di SZA

Solána Imani Rowe è nata nel 1990 a Saint Louis. Il suo album di debutto è 'Ctrl', cinque nomination ai Grammy. La sua ultima fatica è la partecipazione alla campagna di Gap “Archive Re-Issue: Logo Remix”

SZA è la video artist definitiva. Nel senso che si muove come una ballerina, canta come una Dea (l’ha scoperta Kendrick Lamar e ne è attualmente la musa) ed è sensuale come una Beyoncé che è caduta nel paiolo dell’eros da piccola. Quindi, il modo migliore per conoscere SZA (vero nome Solána Imani Rowe) è aprire YouTube e guardarsi i suoi video. L’ultimo che ha fatto non è musicale, ma rientra nella categoria delle iniziative che ogni artista di questo secolo deve prendere per sopravvivere. In più, se come nella clip realizzata con Gap ci si riesce anche a divertire, allora è tutto oro colato.

È una sequenza divertente, con ovviamente Solana protagonista ma senza essere al centro dell’attenzione. Attorno e insieme a lei, si dimenano delle comparse di ogni genere, taglia e provenienza. Gente presa bene, che inevitabilmente finisce per far prendere bene anche SZA. «Mi sono divertita come non mai su quel set, e soprattutto ho conosciuto delle persone incredibili», racconta. «Gente davvero limpida, che normalmente incroceresti in metro ma senza interagirci. È stata una fortuna».

Le donne sono diventate più brave a difendersi dal sessismo. E a riconoscerlo nel quotidiano.

Un’atmosfera ben diversa da quella che aleggia in Love Galore, uno dei suoi video più cliccati. Inizia come il tipico video in cui lei, calze a rete e top, seduce il suo lui, Travis Scott a torso nudo, e lo ammalia a tal punto da riuscire a legarlo al letto. La clip prende una piega decisamente noir quando si scopre che la mossa del letto in realtà serve a immobilizzarlo, così che un’anziana, disturbatissima complice di SZA può uccidere Travis a martellate. Vendetta d’amore? Macabra perversione? Forse entrambe. Fatto sta che Solana, di quel video, ricorda la scena comica nel girarlo. «Non mi ha imbarazzato stare mezza nuda sopra Travis», ridacchia. «È lui più che altro che era mezzo addormentato mentre giravamo. Molto dolce, eh, però è arrivato sul set cinque minuti dopo essersi svegliato, reduce da feste e jet lag. Era distrutto. Ogni tanto si alzava, vagava a caso e poi tornava a dormire».

Riguardando meglio il video, è vero. Si nota. Però l’abbiamo interpretato tutti come un uomo anestetizzato dallo charme di SZA, quindi la scena fila e nessuno si è lamentato. Le vere polemiche sono arrivate con un altro singolo di Ctrl, il primo album uscito a giugno 2017 e già disco d’oro pochi mesi dopo. A dirigere il video incriminato di The Weekend tra l’altro è Solange, la sorella di Beyoncé. È una clip incredibile – un po’ artsy, d’accordo, ma originale nel montaggio e nelle inquadrature da lontano – che la maggior parte dei fan non ha capito. «Questione di interpretazioni», commenta la cantante di St. Louis, Missouri, sfoggiando un aplomb che manco un diplomatico.

Una volta leggeva i commenti dei fan su YouTube, ma ora non le importano più. «Un giorno stavo guardando dei video di Kim Kardashian, Beyoncé e simili. Nei commenti, la gente si accaniva così tanto sulle donne più brave e potenti che mi sono detta: “A certa gente non andrà mai bene niente, tanto vale ignorarla”. E me ne sono sbattuta il cazzo», conclude con meno diplomazia di prima ma più carattere. «La maggior parte di questi commenti è sessista, e al giorno d’oggi le donne sono più brave a difendersi. Oltre che a saper individuare come il sessismo striscia nella vita quotidiana».

Oggi Ms. Rowe è una donna decisa ma anche un’artista scrupolosa, che mette in questione ogni scelta presa. Avrebbe essere voluto essere così anche da adolescente, quando a scuola la bullizzavano perché portava l’hijab, il velo che sono tenute a portare le donne di religione musulmana. Ma Solána, 27 anni, la prende con filosofia. «Troverai sempre qualcuno che cercherà di bullizzarti. Dipende tutto da quanto tu permetta di farlo».

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