La reazione di Madame, il minuto di silenzio di Elodie, la vergogna di Pelù dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin | Rolling Stone Italia
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La reazione di Madame, il minuto di silenzio di Elodie, la vergogna di Pelù dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin

«Ragazzi, incazzatevi e lottate», invita la cantante di ‘Il bene nel male’. «La sconfitta è di tutti», dice Nayt. Paola Turci loda le «parole perfette» di Elena Cecchettin: «Turetta non è un mostro, è un figlio sano della società patriarcale»

La reazione di Madame, il minuto di silenzio di Elodie, la vergogna di Pelù dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin

Madame

Foto: Onofrio Petronella

«Non so quanto si possa fare da una storia Instagram, per questo fatico ad espormi nella quasi totalità del casi. Al contempo questo argomento mi tocca così nel profondo che una cosa mi sento di dirla», scrive Madame nelle storie di Instagram a proposito dell’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa dal fidanzato Filippo Turetta. Il corpo della ragazza, 22 anni, è stato ritrovato sabato, Turetta è stato arrestato in Germania, sull’autostrada vicino Lipsia.

Oltre a invitare genitori e insegnanti ad aprire dibattiti su quanto accaduto, Madame invita «a domandare senza scrupoli se va tutto bene a chi è vicino. Invito ogni ragazza ad esporre con fermezza la propria posizione, esigere rispetto, chiedere aiuto». Di fonte a una storia infinita di sottomissioni, botte e «sta zitta!», bisogna reagire. «Quanto ai ragazzi, incazzatevi per quanto è accaduto, schifatevi di quanto è accaduto, lottate per quanto è accaduto, parlatene. Non è normale la disparità di genere, non può essere normale», scrive Madame prima di dirsi vicina ai famigliari («oggi abbiamo perso tutti una sorella, un’amica, una cara amica») e postare la sua Se non provo dolore (“Chi non ti educa all’amore, amore, non ti ama”).

Madame non è l’unica cantante italiana ad essersi espressa dopo la sparizione e il ritrovamento del corpo di Cecchettin. In concerto a Napoli, Elodie le ha dedicato un minuto di silenzio:

Altri hanno postato articoli di giornale o opinioni. Piero Pelù ha scritto che «mi vergogno di essere uomo. Siamo tutti da rifare».

 

 
 
 
 
 
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Paola Turci ha ripostato le «parole perfette» della sorella di Giulia Cecchettin, Elena: Turetta «non è un mostro, perché il mostro è l’eccezione. Lui è un figlio sano di una società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro».

Nel postare una foto di Cecchettin, il rapper Nayt scrive che «il silenzio su certi argomenti mi inizia a diventare troppo complice. I temi che dobbiamo affrontare oggi come società sono la mancanza di riconoscimento, l’incapacità di guarire il dolore e di conseguenza di gestire i nostri sentimenti. Noi come esseri umani abbiamo il compito di scoprire cos’è l’amore. Diffondere questo sapere. Quando un uomo uccide una donna perché non in grado di essere umano, la sconfitta è di tutti. Dobbiamo parlarne. Non basta inserire una materia sull’educazione sentimentale a scuola, dobbiamo muoverci collettivamente verso il riconoscimento di sé e dell’altro, dobbiamo aver voglia di smettere di soffrire, rispondere con “non so come si fa” e fermarsi a questa risposta non è più accettabile».

E ancora: «Io non voglio che una mia amica debba avere paura e non voglio vedere un mio amico diventare un mostro. se anche oggi abbiamo perso, parlarne e ragionare su come colmare questa grande mancanza che abbiamo, potrebbe, perlomeno, non rendere vana l’ennesima sconfitta».

 

 
 
 
 
 
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Nel suo ultimo tweet, Frankie hi-nrg chiede di «non pubblicare e mostrare foto in cui la vittima e l’assassino appaiono come innamorati. Basta normalizzare l’abnorme. Basta reiterare i concetti “chi lo avrebbe mai detto”, “sembra tanto un bravo ragazzo”, “l’amava troppo”. Basta, per Giulia, per le altre, per tutti».

Laura Pausini ha scritto «basta» pubblicando il numero anti-violenza e stalking 1522 e la scritta “proteggi tua figlia” cancellata e sostituita da “educa tuo figlio”.