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La protesta silenziosa dei lavoratori della musica: 500 bauli vuoti in piazza Duomo

Il 10 ottobre la piazza milanese si è trasformata in una gigantesca “installazione” per sostenere i lavoratori del settore. «Ora dobbiamo rimettere in piedi il settore», dicono gli organizzatori

Nel pomeriggio del 10 ottobre piazza Duomo, a Milano, si è riempita di cinquecento “flight case”, i bauli che contengono la strumentazione necessaria per allestire un concerto. È un’installazione di protesta silenziosa, accompagnata solo da uno striscione – “Un unico settore, un unico futuro” – per sostenere professionisti, aziende e lavoratori del settore della musica in crisi a causa della pandemia. La manifestazione si chiama “Bauli in piazza”, e aderisce al movimento americano “We make events”, che riunisce tutta la filiera del settore gravemente colpito negli ultimi mesi.

Insieme ai cinquecento bauli, in piazza c’erano 1300 lavoratori dello spettacolo, tutti vestiti di nero, in rappresentanza degli oltre 500mila professionisti a rischio. Hanno alternato momenti di silenzio, applausi, il rumore delle mani che battevano sui flight case. Al centro dell’installazione c’era un baule rosso, in rappresentanza dei colleghi che non ci sono più.

«Adesso è necessario instaurare un tavolo i lavoro con le istituzioni, tutti i rappresentanti del settore degli eventi e il governo», hanno detto gli organizzatori a margine dell’evento. «Ora più che mai è necessario mettere punti fermi e lavorare compatti per individuare una meta temporale e delle regole in grado di permettere al comparto di ricominciare a lavorare in sicurezza e in maniera economicamente sostenibile. Da oggi deve iniziare un percorso graduale, ma determinato, per rimettere in piedi il settore».

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