La protesta ambientalista contro il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara | Rolling Stone Italia
Boss Beach Party

La protesta ambientalista contro il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara

Il comitato 'No Park' ha chiesto al sindaco Alan Fabbri di spostare l'evento dalla location prevista attualmente (il parco Bassani) a un'altra, nell'ottica di salvaguardarne fauna ed ecosistemi. Vi ricorda qualcosa?

La protesta ambientalista contro il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara

Bruce Springsteen

Foto: Danny Clinch

Il concerto che Bruce Springsteen terrà a Ferrara il prossimo 18 maggio è già oggetto di polemiche. Il Boss si esibirà nella maxi area da 1200 ettari del parco Bassani, ex tenuta di caccia dei signori Estensi, in uno dei tre concerti che terrà in Italia nel corso dell’estate – tre giorni dopo canterà al Circo Massimo, mentre il 25 luglio sarà il turno dell’Autodromo Nazionale di Monza.

Il maxi evento, però, ha incontrato l’opposizione del comitato cittadino “Save the park”, che raggruppa diverse associazioni ambientaliste e ha lanciato una petizione per chiedere al Comune di Ferrara di rinunciare all’utilizzo del parco nell’ottica di preservarne fauna (specialmente gli uccelli) ed ecosistema.

«Siamo favorevoli a che il concerto si tenga a Ferrara, ma non condividiamo il luogo dove lo stesso concerto dovrebbe tenersi» si legge nella petizione pubblicata su Change.org. «Il parco Urbano Giorgio Bassani è stato concepito e costruito, sin dalla sua progettazione, come un’opera di rinaturalizzazione di uno spazio cerniera tra l’area urbana, quella agricola e il fiume. In più di venti anni si è creato un equilibrio biologico unico e prezioso, un ecosistema complesso che ora, nel pieno della sua maturità, costituisce un unico grande organismo vivente. Nel Parco, tra alberi, laghetti e canali, trovano rifugio e protezione uccelli migratori e stanziali, animali selvatici e pesci di acqua dolce. Nelle immediate vicinanze insistono le sedi locali ed i rifugi della LIPU, della Lega del Cane, il Gattile comunale e il Canile Comunale».

«Ad oggi – si legge – è previsto l’arrivo di circa 50.000 spettatori, l’impatto negativo e di lunga durata che tutto ciò potrebbe avere sul Parco è quasi superfluo spiegarlo: costruzione del palco, arrivo dei TIR dell’organizzazione; viabilità cittadina e creazione di parcheggi per il pubblico; creazione servizi logistici ed igienici; impatto dei volumi sonori del concerto; danneggiamento indotto dal calpestio di 55.000 persone sul manto erboso del Parco e dunque sulla biodiversità; morte dell’avifauna; costi per il ripristino della zona dopo l’evento; rischio di creare un precedente per l’uso del Parco per grandi eventi».

Nel comunicato si fa anche una citazione implicita al Jova Beach Party, il tour estivo di Jovanotti che tanto ha fatto discutere la scorsa estate per via del suo possibile impatto sulle spiagge italiane. «Eventi simili tenutisi sul litorale, nonostante le promesse di “impatto ambientale zero” , hanno avuto effetti deleteri e non reversibili sui fragili eco sistemi delle nostre coste già abbastanza vituperate negli anni», si legge nel testo della petizione. «Abbiamo costituito un Comitato per aprire un confronto costruttivo con il Sindaco Alan Fabbri per poter valutare insieme un luogo alternativo dove tenere il concerto. Essendo Ferrara in un territorio di pianura e già molto antropizzato, siamo sicuri che trovare una sede più idonea sia possibile, i tempi ci sono».

«Vogliamo che la sostenibilità che tutti ultimamente si stanno appuntando sul petto questa volta sia effettiva, completa e dimostrabile, non solo una mossa di facciata. Siamo convinti che Ferrara possa esprimere capacità e risorse per creare un evento di queste dimensioni che diventi un vero modello di sostenibilità anche per il futuro. Faremo arrivare il nostro grido di allarme anche al diretto interessato Sig. Bruce Springsteeen, da sempre persona sensibile alle tematiche ambientali e sociali», si legge ancora nella petizione.

La protesta è giunta solo pochi giorni fa in consiglio comunale a Ferrara, dove ha trovato l’approvazione della consigliera comunale estense del gruppo misto, Anna Ferraresi, che in un’intervista al Corriere di Bologna ha spiegato che «Il Bassani è un polmone ed è stato la tenuta di caccia degli Estensi. Negli anni, quasi 50, è stato ripopolato da avifauna e uccelli migratori, che nidificano proprio a maggio», proprio quando dovrebbe suonare Springsteen.

Il sindaco Alan Fabbri, che sostiene l’evento, ha fatto sapere che il parco Bassani è stato scelto «proprio per le peculiarità dello spazio. Nell’era post-Covid, le produzioni coinvolte, sia quella americana sia quella italiana, hanno preferito scegliere un luogo in cui non si possa creare della calca. Inoltre, la capienza sarà circa la metà di quella per gli analoghi concerti del Boss di Roma e Monza».

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