La Procura ha stabilito che il rapporto sessuale mimato da Fedez e Rosa Chemical non è reato | Rolling Stone Italia
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La Procura ha stabilito che il rapporto sessuale mimato da Fedez e Rosa Chemical non è reato

I magistrati di Imperia hanno archiviato l'esposto presentato dall'associazione Pro Vita Onlus e dall'ex ministro Carlo Giovanardi la scorsa settimana

La Procura ha stabilito che il rapporto sessuale mimato da Fedez e Rosa Chemical non è reato

Rosa Chemical porta Fedez sul palco di Sanremo 2023

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

«Non c’è reato»: per questo motivo, la procura di Imperia ha deciso di archiviare l’esposto presentato dall’associazione Pro Vita & Famiglia contro il rapporto sessuale mimato da Fedez e Rosa Chemical sul palco dell’Ariston durante l’ultima serata del Festival di Sanremo.

La scorsa settimana, l’organizzazione forzanovista e l’ex ministro con delega alla Famiglia Carlo Giovanardi avevano annunciato di avere denunciato i due artisti, sostenendo che la loro esibizione sanremese dovesse essere considerata un atto osceno in luogo pubblico. In una dichiarazione congiunta, Jacopo Coghe – portavoce dell’organizzazione – e Giovanardi avevano infatti scritto che «È stato presentato presso la Procura della Repubblica di Sanremo un esposto per atti osceni in luogo pubblico, in seguito a quanto avvenuto nella serata conclusiva del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio, durante la quale Fedez e Rosa Chemical hanno mimato un rapporto sessuale con relativo orgasmo in diretta televisiva. Si tratta di un comportamento di una gravità inaudita, che ha portato a un’ondata di indignazione generale per la vergogna, il disagio e la repulsione provocata dalla volgarità di un comportamento che riguarda la sfera sessuale».

Secondo i magistrati di Imperia, il tanto discusso “rapporto sessuale mimato” è da intendere come parte di un’esibizione artistica e, di conseguenza, non può rappresentare un reato. Gli strascichi giudiziari del Festival, però, non sono ancora finiti: Blanco è ancora iscritto nel registro degli indagati per via della sua “strage di rose” con l’accusa di danneggiamento, cortesia dell’esposto presentato dal Codacons.