La prima data del rassicurante tour mondiale di Ed Sheeran a Torino | Rolling Stone Italia
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La prima data del rassicurante tour mondiale di Ed Sheeran a Torino

Ieri si è svolta a Torino la prima data del tour della pop star più educata e British del momento e, tra le ragazzine, c’eravamo anche noi

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Come si misura la celebrità? Si è celebri quando si hanno all’attivo album di grande successo? In questo caso, Ed Sheeran, cantautore pop-folk britannico, ce l’ha fatta. Divide è il suo quarto album e ha ottenuto, come i precedenti, il disco di platino. Per sette volte.

Si raggiunge la consacrazione quando, per presentare il proprio nuovo disco, si parte per un tour? Allora anche questo ce l’abbiamo. Sheeran sta presentando il nuovo album con un tour mondiale, la cui prima tappa è stata proprio in Italia, a Torino. Una scelta forse voluta, per un cantautore che ama così tanto il nostro paese da aver comprato una casa in Umbria, vicino al lago Trasimeno, con annessi campi e vigneti.

O forse si è famosi quando si scala iTunes con due singoli di successo – in questo caso Castle On The Hill e Shape of You? O conta l’essere al top delle classifiche mondiali per gli album venduti? Check, e ancora check. Secondo noi, la vera consacrazione pop – quella che veramente ti fa diventare il nuovo fenomeno di costume – è prendere parte alla nuova stagione di Game of Thrones. La notizia che Sheeran sarà una delle guest star della prossima stagione della popolare serie tv è di pochi giorni fa. Esiste un modo migliore per gridare al mondo «Sono famoso?» o anche, volendo, «il Nord non dimentica».

Tornando al tour, è una calda sera di marzo a Torino, ed Ed Sheeran comincia da qui la sua tournée, motivo per cui, già dal giorno prima, la gente si è accalcata al di fuori dei cancelli del Palasport. I biglietti sono andati esauriti in circa quattro minuti dalla messa online, con relative polemiche e biglietti bloccati per evitare il bagarinaggio. Polemiche che non hanno minimamente scalfito Angela, 17 anni, una zazzera di capelli rosso ciliegia, che mentre è quasi arrivata a varcare gli ambiti cancelli, ci racconta «Sono qui da stamattina, non vedo l’ora. Spero che faccia Galway Girl, è la mia canzone preferita». Spoiler: la farà.

Foto Daniele Baldi

Il pubblico di Sheeran ha un’età media molto bassa, va dai 16 ai 2o anni, tra jeggings e tricotiche colorazioni fluo molto coraggiose,  genitori rassegnati, collanine di fiori (ehi, sono tornate di moda!) e bandane azzurre con il nome del cantante a perdita d’occhio. Chi non è riuscito ad entrare si consola postando compulsivamente su Twitter, con l’hashtag #dividetour. Una menzione d’onore va al genio che offre il cortile di casa sua per parcheggiare la macchina, modica la cifra, vicinanza al concerto assicurato.

Il palazzetto si riempie lentamente a causa delle code, mentre due mamme legano premurosamente la bandana attorno alla testa delle figlie e il primo dei gruppi spalla comincia a cantare. È Ryan MacMillan, che scalda l’atmosfera con un’esibizione un po’ anodina ma molto volenterosa. Una volta che le figlie sono corse giù per le gradinate, le mamme sbuffano infelici e si preparano per una lunga attesa, ma si vede che sono contente di averle portate.

È il turno di cantare anche per Anne Marie, altra cantante britannica iperentusiasta, che fa un misto tra pop e R&B, che continua a saltellare felice e a informarci che le manca il fiato. Alle 20.30 in punto, spaccando il secondo, Sheeran arriva e comincia a cantare. Dalla prima canzone in poi, tutti cominceranno a saltare talmente forte che sulle gradinate sembrerà di oscillare, stile gita in barca, o maremoto, a seconda della canzone.

Foto Daniele Baldi

Nicoletta, Anna e Laura, che hanno 15 anni e si tengono abbracciate come grandi amiche, si sono fatte delle magliette azzurre, identiche, per assistere al concerto. Ci spiegano che i fan si sono organizzati per realizzare delle coreografie per ogni serata di concerto, ed è per questo che su ogni seggiolino del Palasport ci sono un braccialetto luminoso e un palloncino azzurro . L’idea dei ragazzi, #TeamEd, è quella che sulle note di Perfect vengano agitati gli starlight azzurri e su Shape of You i palloncini blu.

Sheeran non delude i fan e inanellerà, una dietro l’altra, le canzoni più amate, da Lego House a Castle On The Hill, a Galway Girl – sei contenta, Angela? – a New Man. Il suo è un pop rassicurante, ottimamente confezionato, piacevole all’ascolto. Piace perché è rassicurante e riesce a consegnare all’ascoltatore un pop con tratti folk perfettamente costruito, in cui anche le adolescenti italiane riescono a riconoscersi. Sheeran parla d’amore ma non di sesso, con canzoni graziose e romantiche che nessuna mamma potrebbe disapprovare. Arrivano PerfectShape of You – quest’ultima durante il bis che viene concesso – e i palloncini e i flash del cellulare si agitano nel buio del palazzetto.

Sheeran è bravo con il pubblico, ringrazia, saluta, ci racconta che è molto emozionato e che è felicissimo di cominciare proprio da qui il suo tour. Molto educato, molto british. Se continua così, l’ unica cosa che l’Inghilterra esporterà, causa Brexit, saranno i cantanti rassicuranti.
Ma a me un dubbio è rimasto: nella serie, Ed Sheeran per chi parteggerà? Per i Targaryen che vogliono riconquistare il Trono di spade? O per la bionda Cersei che se lo vuole tenere molto stretto? Lo scopriremo presto, perché neanche la musica di Sheeran può allontanare l’inverno,(anche se solo televisivamente parlando) che sta arrivando.