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La nuova stagione dei Little Dragon

Lavorare a 'Season High' non è stato semplicissimo, ora però la band svedese vuole «solo suonare». Abbiamo chiacchierato con il batterista poco prima della sua partenza per gli States
Little Dragon. Foto di: Ibrahim

Little Dragon. Foto di: Ibrahim

Si chiama Season High il nuovo disco dei Little Dragon che esce oggi. Dieci brani che arrivano a tre anni da Nabuma Rubberband (nominato ai Grammy) e in occasione del ventunesimo compleanno della band. Il segreto per stare insieme tutto questo tempo? Non lo sanno neanche loro, che non nascondono però che le session dell’ultimo disco siano state più movimentate del solito. «È stato spesso una lotta» ha dichiarato in un’intervista la cantante Yukimi Nagano. Suoni, brani da scegliere e quattro forti personalità a confronto. Ne abbiamo discusso con Erik Bodin, il batterista, che ci ha anche raccontato dell’estate caldissima che li aspetta, partendo dal Coachella.

Quando partite per gli States?
Domani abbiamo l’aereo, devo ancora finire di impacchettare tutto. Abbiamo un sacco di date, da qui a settembre. Iniziamo col Coachella.

Come ti senti? La lavorazione di questo album non è stata facilissima…
È vero, siamo stati spesso in disaccordo, dai suoni alle tracce da scegliere per la tracklist. Però, mentre il disco prendeva forma e soprattutto quando abbiamo iniziato le prove per i live, le cose sono tornate ad essere come dovevano. Non vedo l’ora di farlo sentire, di suonare, di fare.

È stato anche questo il motivo per cui, per la prima volta, avete lavorato con altri produttori? Era arrivato il momento di “aprire il cerchio”?
Sì, anche. Abbiamo provato a rapportarci con diverse persone, ma è stato James Ford quello con cui ci siamo trovati di più. Ci conosciamo da dieci anni, ci siamo incontrati per la prima volta a Sydney. Lui faceva il DJ, abbiamo chiacchierato e c’era stato proprio quello che si definisce “good vibe”. A distanza di tanto tempo ci siamo risentiti e gli abbiamo fatto produrre e mixare alcune tracce del disco.. Lavorare con persone nuove è sempre una cosa positiva.

E cosa c’è di nuovo in Season High?
Sicuramente suona meglio dei dischi precedenti perché con gli anni siamo diventati bravi a registrare! (ride). Oltre a questo, mi sento di dire che questo è un lavoro davvero personale. Abbiamo ignorato idee che non fossero le nostre, non solo per il disco ma anche per i video. Abbiamo lavorato con art director di Göteborg e in un certo senso abbiamo cercato proprio di essere riconoscenti nei confronti della nostra città. Sicuramente questo è un nuovo capitolo del nostro percorso, c’è una sicurezza diversa.

Quindi diverso da Nabuma Rubberband, che è più sperimentale.
Sì, il mood è differente, ma più che altro è una sensazione nostra. Siamo comunque sempre ben conoscenti di non essere la cosa più pop in circolazione.

Abbiamo già sentito Sweet e High. Quanto sono rappresentative del nuovo lavoro?
Molto, in particolare Sweet. Season High è un album ‘dancy’, anche se ha le sue dinamiche.

Il video di Sweet è pazzissimo. Vorrei tanto sapere qual è la dipendenza di cui si parla nel testo.
Hai presente la sensazione che si prova quando inizia un amore, e sei ossessionato? Ci sono un sacco di cose che amiamo e da cui siamo dipendenti, e non facciamo nessun tipo di autotraining per combatterle.



Se Nabuma Rubberband era stato ispirato da Janet Jackson, Season High è ispirato da?
Sicuramente ancora da Janet Jackson! Però qui ci sono molte uptempo non troppo alla Janet. In realtà, mai come prima abbiamo dato voce a noi stessi, e al confronto tra di noi.

Solo nell’ultimo anno avete collaborato con Kaytranada, De La Soul, Flume. Quale vi è riuscita meglio?
Guarda, qual è la migliore non lo so… ti dico solo però che siamo felici di riuscire a fare musica con artisti così diversi. Il non essere propriamente appartenenti a un solo genere non ci lega e ci permette di provare e provare… anche se a volte non abbiamo davvero idea di cosa verrà fuori.

Ti lascio finire le tue valigie, però prima dimmi quando tornate a fare qualche data dalle nostre parti.
Stiamo pianificando ora… direi autunno.

Ci conto.
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