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La linea chiara del Desiigner

Un ragazzetto di Brooklyn alto quasi due metri ha conquistato tutti con un beat da 200 dollari. Ed è diventato il pupillo di Kanye West

Desiigner - Foto di Kevin Mazur/Getty Images for Live Nation

Desiigner - Foto di Kevin Mazur/Getty Images for Live Nation

«Cazzo se fa caldo qua fuori!», urla Desiigner. «È come ai tempi di Gesù, un caldo biblico. Sto per morire!». È mezzogiorno a Las Vegas, e l’MC 19enne sta andando all’aeroporto. È nato a Brooklyn, perciò ci vorrà tempo prima che si abitui al clima del deserto. Si trova a Vegas perché si è esibito al club 1 OAK, sull’onda del successo del suo singolone Panda.

Il brano, campionato abbondantemente da Kanye West in The Life of Pablo, è schizzato alla prima posizione della Hot 100, alimentato da un beat minaccioso e dal cantilenare ipnotico di Desiigner. Sulla base c’è la firma di un ragazzino europeo, Menace, che Desiigner non ha mai incontrato e che gli ha venduto il beat per 200 dollari. Al contempo serio e giocoso, Panda gioca sulla somiglianza della BMW X6 con il mammifero: un modo adorabile di celebrare il consumismo di lusso. (Le somiglianze con la musica di Future sono state notate da ammiratori e detrattori. Desiigner si smarca così: «Dio ha dato a lui un dono, ma anche a me», ndr).

Alto quasi due metri, dice di entrare in relazione con la musica in modo intuitivo: «In camera mia ci sono solo dischi. Sono una gigantesca nota musicale con braccia e gambe!». Nato Sidney Selby III, è cresciuto nel sob- borgo di Bedford-Stuyvesant. «Mio padre ha lavorato sulle ambulanze per un po’; mia madre ha fatto diversi lavori», racconta. La sua passione per la musica è lì da quando ne ha memoria. «Suonavo il sax nella banda della scuola. I miei ascoltavano i Funkadelic, George Michael, gli Aerosmith. Mio nonno è un bluesman (Sidney Selby, che suonò anche con gli Isley Brothers e i Drifters, ndr) quindi la mia mente è ovunque. Saresti sorpreso da cosa entra nella mia playlist».

Per Desiigner, la musica non è stata solo una passione, ma una via di fuga. «Ho provato a spacciare, ma non ha funzionato», dice. Quando aveva 14 anni, in circostanze che non vuole specificare, un proiettile l’ha colpito all’anca, esperienza che l’ha convinto a cambiare vita e a dedicarsi alla musica: «Il mio consiglio oggi è di restare ottimisti, e guadagnare soldi».
Questa attitudine ha raccolto i suoi frutti a gennaio, quando ha ricevuto una telefonata. Era Kanye West, e lo voleva incontrare al più presto a L.A. Così è arrivata la firma per G.O.O.D. Music. Il suo stile privilegia il suono rispetto al significato, è ipermelodico, originale e spesso indecifrabile. «Gioco con la mia voce», dice, «la faccio sembrare fuori di testa».
Nelle ultime settimane, la sua casa è stato uno studio di North Hollywood, cosa che mi fa pensare a un mixtape imminente (New English, pubblicato a sorpresa a fine giugno, ndr). Ma quando gli chiedo a cosa sta lavorando, fa il vago: «Lavoro su alcune hit. Sto facendo dei film, mi segui? L’album uscirà forse all’inizio dell’anno prossimo, ma sono un artista, potrebbe uscire anche domani!». Quando gli chiedo in che modo ha festeggiato il successo di Panda, si mette a ridere. Come indicano alcuni versi della canzone, non è nuovo alle droghe rilassanti. «Fumo soltanto erba, roba naturale, e magari qualche eccezione ogni tanto», dice. E aggiunge che, ogni volta che si esibisce in un club, esce velocemente dalla porta quando ha finito sul palco: «Ho 19 anni!», mi ricorda. «Devo compierne 21 per stare in quei posti!».

L’intervista è stata pubblicata su Rolling Stone di luglio/agosto.
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