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La difesa di Baby Gang: è stato aggredito con una scacciacani, ma non ha sparato

Il trapper, interrogato a seguito dell'arresto, ha dichiarato di essere stato minacciato da due ragazzi, negando di aver fatto uso di armi da fuoco

Foto: YouTube

Qualche giorno fa vi avevamo dato notizia dell’arresto dei trapper Baby Gang (all’anagrafe Zaccaria Mouhib) e Simba La Rue (vero nome Lamine Mohamed Saida), accusati di un’aggressione a colpi di arma da fuoco avvenuta lo scorso 3 luglio in Via Toqueville, a Milano. In seguito ad un’operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia, sono finiti in manette anche altre nove persone, di cui due minorenni, tutti appartenenti all’entourage dei due trapper, accusati a vario titolo di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.

Interrogati dal gip di Milano Guido Salvini e dal pm Francesca Crupi, sia Zaccaria che Mounir ‘Malippa’ Chabik, il manager di Simba, hanno preferito non rispondere alla domande, fornendo delle dichiarazioni spontanee attraverso il loro avvocato, Niccolò Vecchioni. Allineandosi a quanto già raccontato, sempre tramite dichiarazioni spontanee da La Rue, Zaccaria e Malippa hanno confermato di aver preso parte alla rissa, ma scaricando le colpe su due ragazzi: «Sono stati i due senegalesi ad avvicinarsi con fare minaccioso – ha spiegato Vecchioni – hanno rivolto insulti verbali nella loro lingua, parole tradotte da un connazionale amico di Baby Gang che ha spiegato come i due puntassero a rubargli le collane che indossava». L’avvocato ha poi continuato: «Uno dei presunti rapinatori ha preso una scacciacani da un cespuglio e ha sparato più colpi, quindi la situazione è degenerata».

Secondo la difesa, quindi, la pistola impugnata da Baby Gang – che si vede nei video ottenuti da una telecamera di sorveglianza – non è quella che porta con sé (senza caricatore) da quando il suo socio, Simba, è stato accoltellato, ma la scacciacani che il trapper avrebbe sottratto ai suoi presunti aggressori dopo una colluttazione. La difesa non ha presentato richiesta di attenuazione della misura cautelare.

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