Keith Jarrett: «Non sono più un pianista, dopo due ictus non posso più suonare» | Rolling Stone Italia
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Keith Jarrett: «Non sono più un pianista, dopo due ictus non posso più suonare»

Il leggendario musicista ha rivelato al ‘New York Times’ che il lato sinistro del suo corpo è parzialmente paralizzato. Probabilmente non si esibirà mai più dal vivo: «Ora suono nei sogni»

Keith Jarrett: «Non sono più un pianista, dopo due ictus non posso più suonare»

Keith Jarrett nel 1972

Foto: Binder/ullstein bild via Getty Images

Keith Jarrett, uno dei pianisti più innovativi, straordinari e amati della storia del jazz e di tutta la musica, ha rivelato al New York Times che non può più definirsi un pianista, e che non suonerà più dal vivo. Jarrett, 75 anni, ha avuto due ictus a febbraio e maggio del 2018, e il lato sinistro del suo corpo è rimasto paralizzato. «Lo è ancora parzialmente. Riesco a camminare con un bastone, ma ci è voluto un anno, forse di più», ha detto al Times.

Tutto questo tempo l’ha passato in una clinica specializzata, dove è rimasto dal luglio del 2018 fino a maggio scorso, quando è arrivata la pandemia ed è tornato a casa. Ha provato a rimettersi al pianoforte, suonando dei contrappunti con la mano destra. «Facevo finta di essere Bach con una mano sola», spiega, «ma giocherellavo, strimpellavo». Poi è passato a degli standard bebop, ma si è reso conto di averli dimenticati. «Non so cosa mi riserverà il futuro. Ma adesso non mi sento più un pianista. È tutto quello che posso dire».

Keith Jarrett - Live in Norway 1972 (Full Concert)

«Quando sento musica per pianoforte a due mani è davvero frustrante, intendo in senso fisico», ha spiegato. «Succede anche con Schubert e con i brani più leggeri, perché so che non li potrei rifare. Non guarirò. Al massimo riuscirò a sollevare una tazza».

Keith Jarrett sarebbe dovuto tornare sul palco della Carnegie Hall a marzo, ma l’esibizione è stata cancellata, così come tutte le altre che aveva in programma. Il suo ultimo concerto potrebbe essere quello tenuto poco dopo l’insediamento di Donald Trump, che attaccò direttamente dal palco. L’ultimo album, invece, uscirà venerdì 30 ottobre: è la registrazione del concerto alla Béla Bartók National Concert Hall di Budapest del luglio 2016. «Adesso non riesco nemmeno a parlarne», ha detto al Times. «Posso suonare solo con la mano destra, e non funziona. Ho addirittura dei sogni in cui sono messo male come nella realtà… cerco di suonare lì, nei miei sogni, ma non cambia molto».

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