Ke$ha - Dr. Luke: il giudice di NY respinge le accuse | Rolling Stone Italia
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Ke$ha – Dr. Luke: il giudice di NY respinge le accuse

Non è possibile giudicare l'accusa di stupro perché non è accaduta nella giurisdizione di New York e per mancanza di prove. La cantante potrebbe continuare le azioni legali in California

Kesha Rose Sebert, 29 anni. Foto Facebook

Kesha Rose Sebert, 29 anni. Foto Facebook

Dopo la decisione, avvenuta a febbraio, di negare a Ke$ha l’ingiunzione che le avrebbe permesso di non rispettare più i vincoli contrattuali che la legano al produttore Dr.Luke, il giudice di Manhattan Shirley Kornreich ha respinto quasi tutte le accuse della cantante contro Łukasz Sebastian Gottwald (questo il vero nome di Luke).

L’accusa più grave, quella di stupro e violenza, cade principalmente per una questione tecnica: il giudice Kornreich non può occuparsene in quanto è successa al di fuori della giurisdizione di New York. Ma ha anche deliberato che l’accusa non può essere portata avanti perché non sono stati rispettati i termini temporali (il fatto è avvenuto 10 anni fa) e non ci sono prove evidenti.

Una delle tesi portate avanti dalla difesa della cantante, ovvero il “reato d’odio”, non sussisterebbe in quanto le azioni di Luke nei suoi confronti non presuppongono che Luke sia una persona che “odia le donne o il genere femminile”. «Non tutti gli stupri sono motivati dall’odio di genere» ha scritto la Kornreich.

Per quanto riguarda le rivendicazioni di inflizione intenzionale di stress emotivo, il giudice scrive che «gli insulti sul valore di artista, sul suo aspetto fisico e sul peso non sono sufficienti a costituire “una condotta oltraggiosa intollerabile in una società civile”».

L’unica richiesta che il giudice non ha respinto riguarda il contratto di Kesha. Quando Dr.Luke fece causa per violazione degli accordi, Kesha richiese che il contratto fosse considerato non più valido. Il giudice deve ancora pronunciarsi su questo aspetto.

Brutte notizie anche riguardo alle accuse nei confronti della Sony: nella sentenza è scritto che la major avrebbe dato alla popstar la possibilità di registrare senza avere contatti diretti con Luke, e che quindi la major ha ragione a non voler rescindere un contratto su cui aveva investito milioni di dollari.

Per ora nessuna comunicazione da parte dello staff di entrambe le parti coinvolte, ma Ke$ha potrebbe portare avanti le azioni legali in California, dove è iniziato tutto.

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