Kanye West ha fatto causa alla sua compagnia assicurativa | Rolling Stone Italia
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Kanye West ha fatto causa alla sua compagnia assicurativa

Il rapper aveva interrotto il tour per un esaurimento nervoso, e ora vuole essere rimborsato

Kanye West ha fatto causa alla sua compagnia assicurativa

Il tour per promuovere The Life of Pablo, l’ultimo album di Kanye West, è stato tempestato di problemi: prima gli abbassamenti di voce, poi le sparate dal palco di Sacramento – dove ha insultato Beyoncé, Jay-Z, Hillary Clinton, Google e Facebook – e infine la cancellazione delle ultime date, a quanto pare a causa di un esaurimento nervoso esploso nei giorni dell’anniversario della morte della madre.

Ora Kanye ha deciso di far causa alla Lloyd’s of London, la compagnia assicurativa che copriva il Saint Pablo Tour, perché ritiene di non essere stato rimborsato. Nella causa West sostiene che Lloyd non ha né pagato né negato la validità della richiesta: “L’assicuratore non ha fornito nessuna spiegazione coerente sul mancato pagamento”, si legge nei documenti depositati dagli avvocati del rapper. “Non ha nemmeno spiegato se pagherà in futuro, lasciando intendere che il consumo di marijuana di Kanye potrebbe essere motivo sufficiente per non pagare le centinaia di migliaia di dollari dovuti”.

Non solo, gli avvocati di West sostengono che l’assicuratore avrebbe “maliziosamente” fornito alla stampa “informazioni personali e private” sul rapper con l’unico obiettivo di sabotare la sua legittima richiesta di rimborso. Dai documenti, inoltre, sono emerse altre informazioni sull’esaurimento nervoso che ha costretto Kanye a cancellare il tour: in particolare, sembra che il rapper sia ancora in cura e la decisione di interrompere i concerti sarebbe stata imposta dal suo medico.

“I musicisti che pagano profumatamente le compagnie assicurative del gruppo Lloyd’s of London hanno molto da imparare da questa storia”, si legge nei documenti depositati. “Queste aziende vogliono solo collezionare premi milionari; non vogliono pagare i rimborsi, non importa quanto legittimi. Il loro modello di business comprende infinite “verifiche” con l’unico obiettivo di rallentare il procedimento all’infinito. Gli artisti sono convinti di pagare per ottenere pace e tranquillità mentale. Quello che acquistano dagli assicuratori, invece, è solo un biglietto per un posto in prima fila in tribunale”.