Jovanotti replica a Tozzi: «Li ho chiamati eco-nazisti perché lo sono» | Rolling Stone Italia
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Jovanotti replica a Tozzi: «Li ho chiamati eco-nazisti perché lo sono»

Il cantante ha pubblicato la sua risposta al geologo di Rai 3 in un post su Facebook: «Ti invito a vedere di persona quello che facciamo». E ha definito gli attivisti per l'ambiente come «mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia»

Jovanotti replica a Tozzi: «Li ho chiamati eco-nazisti perché lo sono»

Jova Beach Party 2022 a Marina di Cerveteri. Foto di Rocco Spaziani via Getty

Com’era prevedibile, la risposta di Jovanotti alla lettera che il divulgatore scientifico e conduttore Rai Mario Tozzi gli ha inviato (lettera originariamente pubblicata su La Stampa) non si è fatta attendere.

Chi si aspettava che il cantante potesse correggere il tiro è rimasto deluso: la replica, condivisa in un post su Facebook, ha avuto infatti toni del tutto simili a quelli del duro sfogo con cui, la scorsa settimana, l’artista ha etichettato gli attivisti dei movimenti per l’ambiente come “eco–nazisti”. E di eco-nazisti Jovanotti è tornato a parlare anche in questo caso, rivolgendosi a quei «mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera».

Riferendosi direttamente a Tozzi, poi, il cantante ha ammesso di seguire il suo «lavoro di scienziato e di divulgatore da tanto tempo» ricordando come, nel 2019, lo stesso Tozzi avesse «difeso le nostre feste in spiaggia, non capisco quindi cosa sia cambiato nel frattempo. Così come nel 2019, tutto è stato fatto bene in collaborazione con WWF (io non ho competenze specifiche, loro ne hanno), anzi ancora meglio. Abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali».

Quello fatto in preparazione di ogni Jova Beach Party, ha ricordato Lorenzo Cherubini, è stato «un lungo lavoro di monitoraggio e ricerca da parte del WWF nazionale, che ha coordinato un team di tecnici ed esperti, ha scandagliato ogni metro quadro e valutato tutte le questioni perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo. Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi». «Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente […], non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette», ha proseguito il cantante; anzi, ha aggiunto, «la spiaggia di Lido di Fermo non è più “naturale” di Hyde Park o del prato di San Siro». Per questo, ha concluso, «fare di Jova Beach Party un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo. Questa cupezza da “Santa Inquisizione” che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando i JBP è controproducente soprattutto per l’ambiente». Senza tralasciare l’invito al professor Tozzi a verificare di persona la bontà delle sue affermazioni: «Sei uno serio, sei uno che sa le cose e le sa anche comunicare – premette Jovanotti -: io ti invito a vedere di persona quello che facciamo, dove vorrai, ti offro anche della frutta fresca in contenitore compostabile, o una birra al tramonto se vorrai».