«Il PalaJova è il tour più “sostenibile” di quelli fatti fino ad ora nell’ambito di grandi produzioni». Dopo l’appello lanciato da Elisa, che ha illustrato le misure prese per rendere più sostenibile il suo concerto del 18 giugno a San Siro, Lorenzo Jovanotti ha raccontato su Instagram la sua recente esperienza.
«Una cosa che voglio raccontarvi del PalaJova ora che siamo nella sua settimana finale è che lo abbiamo portato avanti utilizzando tecnologia per produrre energia “sostenibile” (una parola che non amo perché troppo generica e spesso contenitore di vaghezza, sebbene non in questo caso)», scrive Lorenzo. «La “sostenibilità” costa, ma grazie alla collaborazione con aziende tecnologiche che stanno investendo in questo campo per sviluppare idee e cose ci siamo riusciti, e ora che ci siamo riusciti ve lo voglio dire. Tutti i watt prodotti (il 100%) e usati per questo tour e circa l’80% degli spostamenti di mezzi e cose per ogni giorno di show è avvenuto con tecnologie d’avanguardia che permettono di avvicinarci molto all’abbattimento totale delle emissioni prodotte dalla produzione dell’energia utilizzata».
«È un successo, una dimostrazione che il progresso della tecnologia e le richieste del “mercato” possono convergere in una direzione che nutre la speranza con dati reali e rafforza l’entusiasmo di chi crede che gli esseri umani, che spesso creano problemi, sono anche quelli che possono risolverli».
A proposito del PalaJova, Lorenzo spiega che sta parlando della sostenibilità del tour «in questi ultimi giorni di concerti perché mi fa piacere farvelo sapere, soprattutto a chi ha partecipato a questo tour. Dirvelo non era parte di un accordo commerciale, ve lo sto dicendo perché è una bella cosa, non facile da realizzare e ce l’abbiamo fatta: PalaJova è il tour più “sostenibile” di quelli fatti fino ad ora (nell’ambito di grandi produzioni). Questo fa sperare che da ora in poi non si torni più indietro, ma che anzi si vada avanti in questa direzione con nuovi margini di progresso possibili».
Oltre a ringraziare le aziende che hanno fornito l’energia sostenibile per accendere il palco, le auto ibride ed elettriche per la crew, i bilici a biometano per il trasporto della produzione, Lorenzo spiega che nei prossimi giorni l’organizzatore Trident renderà disponibile un report più dettagliato delle azioni intraprese.
Non è un aspetto che è stato enfatizzato nella presentazione del tour. Com’è noto, ai tempi del Jova Beach Party il cantante era stato aspramente criticato per l’impatto ambientale che il suo festival itinerante poteva avere sulle spiagge italiane. «Eco-nazisti che non siete altro, non sparate fuffa, venite a verificare», aveva replicato Lorenzo. «Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema. Non devastiamo niente. Anzi, le spiagge le ripuliamo e le portiamo a un livello migliore rispetto a quando le abbiamo trovate e questo ce lo riconoscono tutte le amministrazioni locali. Jova Beach Party non è un progetto di greenwash. Questa parola mi fa cagare, è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli. Jova Beach Party è un lavoro fatto bene. Se pensate che non sia fatto bene, venite a verificare. Non sparate fuffa. Venite a verificare».
Il PalaJova si chiuderà coi due concerti alla Unipol Arena di Bologna il 30 e 31 maggio.
Visualizza questo post su Instagram