«Mi sono appena resa conto che Joni è la persona meno nervosa quassù», ha esclamato Brandi Carlile a metà di un set al Newport Folk Festival in cui è apparsa anche Joni Mitchell, nella sua prima apparizione in un concerto vero e proprio dopo due decenni.
Nel corso di 13 canzoni, Mitchell, la cui ultima apparizione al festival risale a 53 anni fa, nel 1969, ha tenuto banco mentre un gruppo di musicisti stellare (Carlile, Blake Mills, Lucius, Wynonna, Celisse, Taylor Goldsmith, Marcus Mumford e molti altri) si è seduto sui divani del palco suonando un mix dei suoi vecchi brani preferiti (Why Do Fools Fall in Love dei Persuasions, Love Potion No. 9 dei Clovers) e una serie di capolavori della Mitchell.
Seduta su un trono, la Mitchell ha iniziato il concerto cantando di tanto in tanto le sue stesse canzoni, accompagnata da vocalist come Carlile (Carey), Goldsmith (Come In From The Cold del 1991) e Celisse (Help Me). Alla fine della performance di oltre un’ora, la cantautrice 78enne si è alzata in piedi, ha suonato un lungo assolo di chitarra (Just Like This Train) e ha cantato Summertime di Gershwin, oltre a brani strappalacrime come Both Sides Now e Circle Game.
La premessa era ricreare le famose Joni Jams, le riunioni informali di musicisti che si sono tenute negli ultimi anni nella casa di Los Angeles della Mitchell, dove tutti, da Carlile a Elton John, da Herbie Hancock a Bonnie Raitt, si sono riuniti intorno alla cantautrice per scambiarsi canzoni e storie negli anni successivi all’aneurisma della Mitchell. «Nessuno unisce i cantanti folk come l’umiltà di provare una nuova canzone davanti a Joni Mitchell», come ha spiegato Brandi Carlile, che ha curato e organizzato l’intero set.
E, alla fine del set, Brandi Carlile ha esclamato: «Joni Mitchell è tornata».
