Volge così al termine la 69esima edizione dell’Eurovision Song Contest tenutasi a Basilea, in Svizzera, a seguito della vittoria dello scorso anno di Nemo con The Code.
Ad aggiudicarsi il microfono di cristallo, il premio del festival canoro, è stato JJ, l’artista di origine filippina che rappresentava l’Austria con il brano Wasted Love. Per il Paese si tratta della terza vittoria all’ESC, dopo Udo Jürgens nel 1966 e Conchita Wurst nel 2014. L’Austria diventa così il Paese ospitante dell’edizione numero 70.
L’Italia e Lucio Corsi si piazzano bene, fermandosi alla posizione numero 5. Quarto per le giurie europee, con il televoto Lucio ha guadagnato solamente 97 punti.
È andata invece male a Tutta l’Italia di Gabry Ponte, rappresentante di San Marino, che si è qualificata ultima con pochi voti sia delle giurie che dal pubblico. La finale era comunque un risultato piuttosto importante per la Serenissima.
Restano fuori dal podio gli svedesi Kaj, dati per vincenti dai bookmaker alla vigilia, mentre la Francia non riesce a rompere un tabù lungo 50 anni. Bene Israele con Yuval Raphael e l’Estonia di Tommy Cash, che grazie a un’incetta di voti da casa hanno visto i loro artisti catapultarsi al secondo e terzo posto della classifica. Israele è stato premiato dal pubblico con ben 297 punti, la quantità di voti più alta assegnati da casa a una nazione.
I selezionati della giuria italiana – rappresentati alla finale da Topo Gigio – hanno premiato con 6 punti Tutta l’Italia di Gabry Ponte, con 10 l’Espresso macchiato dell’Estonia di Tommy Cash e con 12, il massimo possibile, le Remember Monday del Regno Unito. I 12 punti italiani arrivati da casa sono andati invece dritti a San Marino.
Ecco l’esibizione finale che ha portato JJ alla vittoria: